“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Counseling psicologico: tutto quello che c’è da sapere su questa forma di terapia
Pandemie, conflitti armati, crisi economiche e ritmi di vita frenetici: secondo l’osservatorio dell’Ordine degli psicologi le richieste di assistenza psicologica sono aumentate del 40%
E il fenomeno non riguarda solo il nostro paese: in una review di ben 48 studi diversi condotti in 204 paesi, disturbi depressivi e ansia risultavano in crescita, rispettivamente, del 27 e del 25% su base annuale.
Una vera e propria “pandemia nella pandemia”, che prende il via dal trauma dei lockdown e delle restrizioni della libertà personale per mettere poi in evidenza la crisi di un intero sistema di vita.
È in questo contesto che cresce il successo e la richiesta dei servizi di counseling psicologico, una tipologia di assistenza volta alla promozione del benessere mentale con sfumature leggermente diverse da quelle della classica terapia.
Ma chi è esattamente il conselour? Come svolge la sua attività? In questo articolo trovi risposta a questi e ad altri quesiti utili per capire se e come il counseling potrebbe aiutarti.
Cosa si intende per counseling?
Tra le possibili definizioni di counseling troviamo questa:
Galimberti (1999): “[…] Counseling significa consulenza, forma di rapporto interpersonale in cui un individuo che ha un problema, ma non possiede le conoscenze o le capacità per risolverlo, si rivolge a un altro individuo, il consulente (o counselor) che, grazie alla propria esperienza e preparazione, è in grado di aiutarlo a trovare una soluzione…”
Il counseling mira in sostanza ad accompagnare l’individuo nel corso di passaggi decisivi della sua vita, guidandolo nei processi di cambiamento, spesso attraverso lo sviluppo di nuove consapevolezze, competenze e abilità.
A partire dal 2013, e più precisamente dal varo della legge n. 4 del 14 gennaio 2013, il counseling viene ufficialmente riconosciuto tra le professioni autoregolamentate anche in Italia.
Sul portale ufficiale EAC trovi una definizione del concetto di counseling ancora più tecnica.
Quando nasce il counseling e per opera di chi?
Le origini del concetto di counseling vengono fatte risalire ai primi del Novecento e più nello specifico al 1908, quando per la prima volta lo statunitense Frank Parson utilizza il termine all’interno del suo manuale “Choosing a vocation” (dedicato al tema dello sviluppo professionale) con accezione di “attività rivolta a problemi sociali o psicologici”.
Il termine, utilizzato con questa accezione, diventa di uso comune già dopo la prima guerra mondiale, spesso riferito ai servizi che guidavano i soldati reduci dal fronte nel percorso di ricollocazione nella società e nel mercato del lavoro.
La prima definizione ufficiale di counseling con il suo significato moderno arriva nel 1994, ad opera dell’European Association for Counseling (EAC):
“Il counseling è un processo interattivo tra uno (o più) counselor e uno (o più) clienti – individui, famiglie, gruppi o istituzioni – che affronta in una modalità olistica temi sociali, culturali, economici e/o emozionali. Il counseling può occuparsi di affrontare e risolvere problemi specifici, favorire un processo decisionale, aiutare a superare una crisi, migliorare i rapporti con gli altri, promuovere e accrescere la conoscenza e la consapevolezza di sé e permettere di elaborare emozioni, pensieri, percezioni. L’obiettivo globale è quello di offrire ai clienti l’opportunità di lavorare, con modalità da loro stessi definite, per condurre una vita più soddisfacente e ricca di risorse sia come individui che come membri della società.”
Qual è la differenza tra psicologo e counselor?
La professione di psicologo e quella di counselor possono sovrapporsi sotto diversi punti di vista, ma presentano di fondo delle importanti differenze.
A livello generale, il counselor si pone come obiettivo quello di guidare l’assist in un percorso autonomo e di “chiarificazione” con se stessi, attraverso varie tipologie di esercizi e tecniche di riflessione e autoanalisi. Di contro, l’attività dello psicologo si concentra sull’intervento in presenza di patologie o disagi gravi che alterano in modo profondo la qualità della vita del paziente. Compito dello psicologo in questo senso è quello di elaborare una diagnosi e un preciso percorso terapeutico.
Altra differenza di rilievo tra le sedute di counseling e quelle di psicoterapia riguarda la durata del trattamento: se le prime tendono a richiedere brevi archi di tempo, nel secondo caso possono essere richiesti mesi o anche anni.
Qual è la differenza tra counseling e coaching?
La differenza fondamentale tra counseling e coaching riguarda l’obiettivo perseguito da queste due diverse tipologie di assistenza all’individuo. Il counseling infatti mira ad accompagnare l’assistito in un cammino di esplorazione e di scoperta, alla ricerca di un migliore equilibrio nel rapporto con se stesso e con gli altri. Di contro, il coaching è completamente focalizzato sulla performance: il paziente viene equipaggiato con strumenti e stratagemmi mentali volti al raggiungimento di un preciso traguardo (in genere professionale oppure sportivo).
Quanti tipi di counseling ci sono?
Esistono molte tipologie diverse di counseling e specializzazioni, che variano a seconda dell’ambito di applicazione e del tipo di ostacolo nella sfera personale riscontrato dall’individuo.
Le principali tipologie di counseling includono quello svolto in ambito aziendale, sanitario, familiare e scolastico. Non solo: a seconda dei temi cardine delle sedute, il counseling può essere anche di tipo sessuologico, di orientamento o spirituale-filosofico.
Per maggiori approfondimenti è possibile consultare queste risorse dedicate al counseling matrimoniale e di coppia e al counseling familiare e per adolescenti.
Chi si rivolge ad un counselor?
Il counseling psicologico può essere di aiuto nel corso di molte fasi della vita, ma spesso chi richiede il supporto di un counselor vive difficoltà nella vita professionale, nelle relazioni familiari o di coppia oppure nel rapporto con se stesso.
Non solo: il counseling può avere un impatto positivo anche nello sviluppo delle proprie capacità relazionali oppure nell’acquisizione degli strumenti necessari per perseguire un determinato obiettivo (la conclusione di un percorso di formazione, un cambiamento di carriera, ecc.).
Quanto costa una seduta con un counselor?
I costi delle sedute di counseling possono variare molto a seconda della tipologia di consulto, delle qualifiche dello specialista scelto, del tipo di seduta (dal vivo oppure online) e di altri fattori quali la regione e la città di riferimento.
Secondo i dati dell’osservatorio nazionale AssoCounseling, il costo per una seduta con un conselour psicologico oscilla in genera tra i 40 e i 60 euro all’ora. Per quanto riguarda invece le attività di counseling in contesto societario (con interventi rivolti dunque al personale aziendale), i costi possono variare tra i 60 e i 110 euro all’ora.