“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Convegno a San Vito Chietino sulla reintroduzione della lumachina di mare
Da anni le marinerie ne segnalano la diminuzione. La responsabile del progetto è Carla Giansante
Il 10 luglio, alle ore 15:00, nella sala polifunzionale comunale di San Vito Chietino, si tiene il convegno sul progetto pilota per l’elaborazione e la sperimentazione di tecniche efficaci e innovative per la reintroduzione della lumachina di mare Nassarius mutabilis nella costa chietina. La ricerca, la prima nella regione Abruzzo, ha sperimentato strutture in grado di favorire la deposizione delle uova da parte delle lumachine, facilitando l’attività riproduttiva e, di conseguenza, il ripopolamento del mollusco. L’obiettivo del convegno del 10 luglio è quello di divulgare i risultati di questa ricerca per una migliore gestione e valorizzazione delle risorse della pesca, appannaggio soprattutto degli operatori della piccola pesca (circa 330 sul territorio regionale secondo le ultime stime) e della ristorazione.
La lumachina di mare, in gergo nota come bomboletto o bombolino, è un piccolo mollusco presente sui fondali fangosi delle coste mediterranee a profondità comprese tra 2 e 15 metri. Da oltre vent’anni rappresenta un prodotto della piccola pesca di estrema rilevanza nell’Adriatico centro-settentrionale e in Abruzzo in particolare ma, nonostante l’interesse commerciale, di anno in anno le marinerie ne segnalano una crescente diminuzione.
Carla Giansante, la biologa dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise responsabile del progetto osserva che: “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una pesca irrazionale, ad un eccesso di pesca per quantità e per durata di tempo - da ottobre ad aprile - che ha fatto diminuire sensibilmente la presenza del mollusco. Sin dall’inizio del progetto abbiamo ritenuto fondamentale coinvolgere gli operatori della piccola pesca nell’utilizzo di tecniche di ripopolamento che non richiedono tempo e denaro, sostenibili ed efficaci. Anche perché la riduzione del mollusco potrebbe portare nel prossimo futuro a squilibri tra le popolazioni che vivono in contatto con il fondo marino”.
Per il progetto sono state utilizzate strutture per la deposizione delle uova (i collettori) da cinque pescatori della piccola pesca costiera, guidati dagli esperti dell’IZSAM e della Società Cooperativa Blue Marine Service, che così hanno potuto verificare come semplici strutture possono favorire il ripopolamento del mollusco e contribuire ad armonizzare la loro attività di prelievo. La collaborazione tra pescatori professionali e ricercatori ha portato buoni risultati estendibili a tutta la costa abruzzese per una valorizzazione, anche culinaria, dei prodotti della pesca.
Il progetto pilota per la reintroduzione della lumachina di mare è stato finanziato dal Servizio Economia Ittica e Credito Agrario della Direzione Politiche Agricole e di Sviluppo Rurale, Forestale, Caccia e Pesca, Emigrazione della Regione Abruzzo. È stato realizzato nelle acque costiere prospicienti il porto di Ortona (CH) dall’Associazione di Scopo, costituita per l’occasione, che ha visto come capofila l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, in collaborazione con la Cooperativa di pescatori Sant’Andrea di Ortona e il supporto del Gruppo Azione Costiera dei Trabocchi.