“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Confermata la chiusura di Honeywell, Abruzzo verso la desertificazione industriale
La multinazionale americana in un incontro al Mise ha ribadito che cesserà la produzione nello stabilimento di Atessa. A casa 420 lavoratori più l'indotto
ABRUZZO VERSO LA DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE. Siamo aggrappati ancora a poche realtà, come la Sevel, altrimenti sarebbe già desertificazione industriale. La conferma di questo trend economico gravissimo e l'ennesima mega mazzata per l'occupazione arriva dal Ministero dello Sviluppo Economico Mise, dove oggi pomeriggio si è tenuto un vertice con la multinazionale americana propietaria di Honeywell. Confermata la chiusura dello stabilimento di Atessa (Chieti), produttrice di turbo compressori, confermato il licenziamento di 420 lavoratori più la perdita del reddito per un'altra sessantina di operai di aziende dell'indotto. Lo stesso vertice aziendale si è detto disponile a un percorso meno impattante sul piano sociale attraverso il ricorso all'utilizzo di ammortizzatori quali cassa integrazione guadagni, per alcuni mesi, e l'ulteriore incentivo all'esodo dei dipendenti. Ma la realtà resta durissima. Gli americani si sono detti disponibili anche a favorire la reindustrializzazione del sito produttivo di Atessa se ci sono imprenditori pronti a rilevarlo. All'incontro, durato oltre due ore e mezza, hanno partecipato azienda, funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico, Giovanni Lolli, vice presidente della Giunta regionale d' Abruzzo, le segreterie sindacali territoriali abruzzesi e i rispettivi segretari nazionali Gianluca Ficco (Uilm), Ferdinando Uliano (Fim) e Michele De Palma (Fiom).
Che succederà? Quali soluzioni in campo?
Serve un piano Marshall oppure l'Abruzzo diventerà un luogo sempre più povero e abitativamente difficile o impossibile per vivere.
Redazione Independent