“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Conferenze stampa, dimissioni e autocanditature in 24h
Il delirio della giornata di ieri: Chiodi accusa i giudici, Testa si dimette e Mascia si proclama il "miglior sindaco" di Pescara
LA GIORNATA DI IERI? UN DELIRIO. Diciamocela tutta: la giornata di ieri, politicamente parlando, è stata un delirio. Prima le due conferenze stampa (di Pagano e Chiodi) per fare luce sulla "rimborsopoli" regionale, poi l'annuncio di Guerino Testa che si dimette da presidente della Provincia di Pescara per tentare la corsa all'Emiciclo, infine la conferenza stampa di Albore Mascia convocata in tutta fretta... per comunicare il proprio abbandono da sindaco? No, assolutamente: Luigi non lascia, anzi raddoppia. Il primo cittadino di Pescara, infatti, non solo non si dimette, ma anzi si ripropone per una nuova candidatura alle comunali di maggio.
MASCIA: "HO LAVORATO BENE". “Io ritengo – ha detto Mascia – che un sindaco uscente che abbia ben lavorato e guidato la propria squadra, pur con qualche ostacolo di carattere politico anche all’interno della maggioranza, e non mi riferisco certamente al Pdl e a Pescara Futura, abbia il diritto di riproporre la propria candidatura e il diritto e dovere di sottoporsi a una verifica da parte degli elettori. A dargli questa opportunita’ deve essere il partito e soprattutto la coalizione, cioe’ coloro che hanno accompagnato e creduto in un sindaco che non ha avuto un percorso tortuoso dal punto di vista personale o da altri punti di vista".
GUERINO ALLA REGIONE, LUIGI AL COMUNE. Chiaro il riferimento di Mascia alle scaramucce di questi ultimi mesi, che più di una volta hanno fatto sembrare che la sua ricandidatura potesse essere in discussione. Si è temuto un Cordoma-bis, cioè che il "delocalizzatore" si ripresentasse alle urne attraverso un partito diverso dal Pdl; poi il Pdl si è scisso in Forza Italia e Nuovo Centrodestra, e a quel punto si è fatto concreto il "problema" Guerino Testa, passato appunto nelle file del Ncd (mentre Mascia ha aderito a FI). Tuttavia, con l'ufficializzazione del Guerino aspirante consigliere regionale, Mascia ha avuto definitivamente via libera per tentare il bis a Palazzo di Città. “La scelta di Testa è piu’ che legittima - ha dichiarato Luigi - La Provincia e’ su un binario morto, sara’ commissariata, quindi e’ giusto che in qualche modo Testa abbia deciso di valutare con i suoi amici altre strade”.
MASCIA: "FACCIAMO PAURA". A quel punto Mascia si è gasato, lanciandosi in una serie di auto-elogi: "Noi siamo arrivati fino in fondo. Ho vissuto momenti difficili, non sono mai andato dal prefetto a rendergli noto che rinunciavo al mio incarico, magari emulando qualcuno che qualche volta ha perseguito questo escamotage per poi far passare venti giorni e ritirare le dimissioni (ennesima frecciata a Massimo Cialente, ndr)”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, Mascia ha anche rivendicato il lavoro e le opere realizzate: “Purtroppo, pero’, in questi cinque anni abbiamo avuto a che fare con un’opposizione nichilista che ha fermato opere strategiche come l’ex Cofa”. Hai proprio ragione, delocalizzatore: e' sempre colpa dei comunisti.
Giulio Bertocciani