“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Condannato a tre anni e otto mesi l'ex parroco di Spoltore
Don Vito Canto' era accusato di abusi sessuali su un minore di Villa Raspa. La sentenza del Tribunale di Pescara chiude il primo grado di giudizio
VIOLENZA SU MINORE CONDANNATO DON VITO CANTO'. Tre anni e otto mesi. Questa è la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Pescara nei confronti dell'ex parroco di Villa Raspa di Spoltore, Don Vito Canto', accusato di abusi su minore del posto. Fatti che, secondo l’accusa del pm Salvatore Campochiaro, si sarebbero consumati nell’alloggio canonico del sacerdote, tra il 2012 e il 2013. A denunciarli, prima alla Curia poi alla Squadra Mobile di Pescara, che si è occupata delle indagini, furono i genitori dell’adolescente dopo che lo stesso, a distanza di tempo, aveva deciso di confidarsi con loro. Appresa la notizia il vescovo di Pescara, Mons. Valentinetti, sospese in via cautelativa il prete, che venne successivamente sottoposto ad un processo Ecclesiastico che impose al sarcedote il divieto di celebrare la messa per tre anni e l’obbligo di dimora per un tempo di cinque anni, presso un monastero nel Lazio. La difesa di Don Vito Cantò era rappresentata dall'avvocato Giuliano Milia mentre la parte civile dal legale Vincenzo Di Girolamo. Per l’ex parroco il collegio giudicante, presieduto da Maria Michela Di Fine, ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni, mentre il risarcimento dei danni avverrà in separata sede, con una provvisionale di 30 mila euro per il ragazzo, e di 10 mila euro a testa per la madre e la sorella del giovane.
Redazione Independent