“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Civitella. Degrado teatino
Chieti. Un viaggio all'interno del parco archeologico: rifiuti, vandalismo, erbacce ed il museo chiuso!
CHIETI. IL PARCO ARCHEOLOGICO DEL DEGRADO. In questi giorni l'opinione pubblica dei cittadini di Chieti si è concentrata sullo stato di conservazione del patrimonio archeologico della città, a seguito della originale e suggestiva scelta di allestire le scene del Presepe Vivente ai Tempietti Romani e all'Anfiteatro della Civitella. I ragazzi del circolo culturale "Marco Porcio Catone il Censore" hanno deciso di andare a vedere di persona e documentare quella che è la realtà del Parco Archeologico, sul cui stato di conservazione non si sapeva più nulla da tempo. Entrando nel sito, come si evince dalle immagini, viene evidenziata la situazione di degrado in cui versa la struttura: rifiuti, erbacce, scritte sui muri, telecamere non funzionanti e, soprattutto, il Museo Archeologico della Civitella chiuso al pubblico. «Sicuramente questo non è il modo di conservare il patrimonio artistico e storico della città più antica d'Abruzzo - spiega Cristiano Vignali - che mira ad essere un punto di riferimento storico e culturale per tutta la regione. Immaginate, cosa succederebbe se Pompei, Ercolano, il foro romano di Assisi o quello di Spoleto fossero in queste condizioni? Sicuramente, in questa città, una grande ondata di sdegno si alzerebbe dall'opinione pubblica locale. Invece a Chieti - aggiunge Vignali - tutto omertosamente tace, la città muore lentamente con il suo patrimonio storico accumulato nel corso dei secoli che lentamente l'incuria, l'ignoranza e l'inoperosità dei responsabili stanno dilapidando e distruggendo». L'appello dei ragazzi del circolo culturale è naturalmente rivolto alle massime istituzioni teatine affinchè prendano immediati provvedimenti su una situazione che rischia di divenire l'emblema della vergogna teatina.
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