“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ciarelli era in via Tavo
Delitto Cagnetta. Angelo Ciarelli ammette la sua presenza al Ferro di Cavallo: «Non sono l'assassino»
DELITTO CAGNETTA. SI AGGRAVA LA POSIZIONE DI CIARELLI. E' ripreso in Corte d'Assise a Chieti il processo per l'omicidio di Tommaso Cagnetta, il 42enne originario di Cerignola, ucciso nel pomeriggio del 2 luglio scorso nel parcheggio dello stabile noto come il "Ferro di Cavallo" nel quartiere Rancitelli di Pescara pare per un debito di 10 euro. Per quella vicenda è stato arrestato in carcere Angelo Ciarelli, 39 anni, pregiudicato di etnia rom. Difeso dall''avvocato pugliese Franco Metta e Giancarlo De Marco l'imputato ha rilasciato dichiarazioni spontane ammettendo di trovarsi quel giorno in via Tavo, complesso di case popolari dove si è consumato l'omicidio, per una visita a sua sorella Eva, di aver visto del movimento di decine di persone intorno ad un'automobile e di aver sentito esplodere un colpo di pistola. «Non sono l'assassino», ha spiegato ai giudici Ciarelli sostenendo di essersi allontanato perchè noto alle forze dell'ordine in quanto sorvegliato speciale e per evitare il coinvolgimento nella vicenda.
DISPOSTA INTERCETTAZIONE DELLA MADRE. Il Pm Valentina D'Agostino ha ottenuto di poter utilizzare nel dibattimento le testimonianze di tre testimoni che avrebbero assistito al fatto di sangue e le intercettazioni ambientali tra la madre di Angelo Ciarelli e suo fratello Massimo, a sua volta accusato dell'omicidio di Domenico Rigante. Nell'intercettazione i due in lingua rom parlavano della vicenda esprimendo preoccupazioni per Angelo dopo l'omicidio di Cagnetta. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 14 di giugno.
Redazione Independent