“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ciao, sono nato a Sulmona e non mi chiamo Luciano
Il M5S lancia una singolare protesta contro D'Alfonso. Nel segno della tutela del punto nascita. E lunedì in città arriva il ministro Lorenzin
OH, MA NON CHIAMATELI COME LUI. Non chiamatemi Luciano. Soprattutto se nasco a Sulmona. Così "lui" impara. E' questa la singolare protesta promossa dal Movimento 5 Stelle del capoluogo ovidiano: bandire il nome "Luciano" da quelli papabili per i bambini che, da oggi in poi, vedranno la luce all'ospedale dell'Annunziata. Un vero e proprio "complotto" contro il governatore D'Alfonso, colpevole di non offrire reali garanzie sulla tutela del punto nascita e, soprattutto, sulla possibilità di evitare la sua chiusura. Tutto questo in attesa dell'incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che lunedì 23 marzo arriverà a Sulmona, alle 17.30 presso il Comune.
LUCIANO COLPEVOLE SI' O NO? Si ha l'impressione che Luciano D'Alfonso non la racconti giusta su questa storia dei punti nascita. Secondo i suoi detrattori, aveva fatto promesse che non ha mantenuto.
Tuttavia il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia) lo accusa di "flirtare" con Sulmona trascurando gli altri, cioè Atri, Penne e Ortona. Insomma, chi ha ragione? C'è chi dice che questa situazione sia colpa dell'ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ma in realtà il provvedimento del fu governator stabiliva che potevano essere salvati i presidi sanitari sotto i 500 nati l'anno in base a precise caratteristiche geografiche (ed era il caso, ad esempio, di Sulmona). Insomma, qualcuno può illuminarci sulla questione?
CHIESTO UN INCONTRO CON I SINDACI DELLA VALLE PELIGNA. Intanto FP Cgil, Cisl FP, Uil FP e Nursind, in seguito al presidio permanente iniziato lunedì scorso presso l’ospedale di Sulmona, hanno chiesto un incontro con i sindaci di tutti i Comuni della Valle Peligna e dell’Alto Sangro per discutere le azioni da intraprendere da parte delle forze sociali e delle istituzioni del territorio al fine di salvaguardare le strutture sanitarie del territorio.
“Ben venga ogni proposta - spiegano i rappresentanti di FP Cgil, Cisl FP, UIL Fp e Nursind - Riteniamo però che in questo momento bisogna mantenere alta la guardia, e per questo motivo la protesta e il presidio in corso all’Ospedale di Sulmona non deve essere abbandonato”.
IL 21 MARZO. Le sigle sindacali, nel ringraziare tutti i cittadini, le forze sociali e politiche che stanno partecipando al presidio in corso presso il Santissima Annunziata di Sulmona, hanno proposto la data del 21 marzo, proprio nei pressi del nosocomio peligno, per affrontare la salvaguardia del Punta Nascita, ma anche di tutte le strutture sanitarie del territorio "sempre più a rischio di un forte ridimensionamento, con evidenti conseguenze per la salute dei cittadini".
Carolina Mattucci