“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ci mancava solo la puzza
Non c'è pace per il Porto di Pescara - Ammassi di alghe e pattume rendono la situazione ancora più "odorosa"
VICENDA PORTO, SIAMO ALLE ALGHE - Da giorni, complice anche la canicola, il Porto di Pescara sta vivendo una delle situazioni più drammatiche da quando è iniziato il film chiamato "Dragaggio Sì o No?". L'area del molo Nord è piena di "schifezze" ed peggioramento della condizione del letto del fiume hanno determinato l'ammassarsi di alghe e immondizia che putrefacendosi provocano cattivo odore e rendono imminente e reale il rischio di pericolose conseguenze igienico sanitarie. Una situazione imbarazzate che l'ex commissario Guerino Testa, già presidente della Provincia di Pescara, non può tollerare. E aggiungiamo noi: Si, ora! Ma Prima?
LETTERA AL PROVVEDITORE - Impazzito per lo scempio cui sta assistendo la Città Testa ha preso carta e penna ed ha scritto al provveditore interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, Donato Carlea. «Considerato che lo scorso anno il Pravveditorato è intervenuto, sempre su mia sollecitazione, con tempestività rimuovendo il materiale, Le chiedo, - ha scritto Testa - cortesemente, di attivarsi in tempi rapidi per dare il via alle operazioni di pulizia e avviare a soluzione la problematico, prima che la situazione degeneri ulteriormente. La città di Pescara è già fortemente provata dal mancato dragaggio del fiume e del porto e ritengo sia fondamentale non consentire ulteriori complicazioni». Come direbbe un mio amico siciliano: Minchia!
Marco Beffe