“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Chiuse le indagini sull'asilo Cip&Ciop: indagata anche la direttrice
Si va verso il rinvio a giudizio per le tre insegnanti accusate di maltrattamenti. Decisive le testimonianze dei genitori
ASILO CIPE & CIOP, INDAGINI CHIUSE: SI VA VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO. Sono chiuse le indagini sui presunti maltrattamenti avvenuti nell'asilo Cip & Ciop, in località Pettino, a L'Aquila. La procura chiederà il rinvio a giudizio per le tre insegnanti, già sospese dall'attività, e per la direttrice dell'istituto che non avrebbe preso in considerazione le lamentele dei genitori. Sono stati proprio questi ultimi, ascoltati dagli inquirenti, a corroborare le accuse, documentate tramite riprese audio--video, sugli episodi contestati raccontando dei comportamenti dei loro figli: parliamo di piccoli di età tra 0-3 anni. "La titolare della struttura convenzionata con il Comune di L’Aquila - si legge nel comunicato - malgrado le ripetute segnalazioni dei genitori dei minori circa le carenze igieniche ed assistenziali e circa le azioni improprie e dannose delle assistenti, ometteva di attivarsi al fine di impedire il verificarsi delle condotte poste in essere dalle educatrici nei confronti dei bambini.”
TRENTATRE EPISODI INTERCETTATI. Gli inquierenti contestano ben trentatré episodi quali urla, rimproveri e frasi offensive nei confronti dei bambini i quali sarebbero stati lasciati per ore sopra i seggioloni (soli, incustoditi e senza ricambio dei pannolini), strattonati e messi in punizione all'angolo, rivolti verso il muro ovvero, lasciati da soli in una stanza. Soltanto in uno episodio le riprese video hanno immortalato uno scappellotto dato da una maestra ad un bimbo ed, in due casi, solo in due, si sarebbero invece viste le educatrici forzare i bambini nell’alimentazione, costringendoli ad ingoiare, loro malgrado, il cibo. Accuse fortemente respinte dai legali delle insegnanti che ribadiscono di avere agito sempre correttamente e nel rispetto della professione.
Redazione Independent