Chieti, tasse per non fallire

Di Primio sbatte i pugni e accusa Ricci di «mala gestio». Il debito è di 7,5 milioni: non pagate le bollette dell'acqua

Chieti, tasse per non fallire

DI PRIMIO SBATTE I PUGNI - Questa mattina, in conferenza stampa, oltre ad Abruzzo Independent - ringraziamo il Sindaco per averci ricevuto - c'era tutto il team del Primo Cittadino per commentare la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso, presentato dall'opposizione di centrosinistra, per ipotesi di vizi di legalità sul Bilancio di Previsione, Bilancio Consuntivo e un inesistente mutuo acceso per coprire i debiti fuori bilancio. Il tribunale amministrativo ha però dato ragione ai legali dell'ufficio del Sindaco di Chieti respingendo l'impugnazione e,quindi, consentendo alla Giunta Di Primio&co. di procedere nell'Amministrazione del Capoluogo teatino. In caso di accoglimento del ricorso, infatti, si sarebbe paventato un vizio così grave che avrebbe costretto Sindaco e Giunta, eletti soltanto ad agosto 2010, a rassegnare le dimissioni. Laconico e soddifatto del giudizio del Tribunale ha così commentato: «La verità legale è diversa da quella processuale ma in questo caso ero sicuro di avere ragione». Tutto bene, dunque? No, assolutamente! Infatti, al di là della mera polemica politica, non sono mancati i momenti di tensione quando si è parlato dei problemi reali del Comune di Chieti: della situazione debitoria del Comune di Chieti - quasi 7,5 milioni di euro di debito - , dell'imminente rischio fallimento e dell'inevitabile aumento delle tasse. Avete capito? Tasse per non fallire.

ACA E DEBITI PER 7,5 MILIONI -  Oltre il presunto "mobbing giudiziario e mediatico" dell'opposizione il Sindaco di Chieti ha dovuto spiegare che la situazione finanziaria è davvero pesante. L'Amministrazione precedente - quella giudata dal Sindaco del Pd Ricci - non avrebbe pagato le bollette dell'acqua per ben tre anni, realizzando un debito di quasi 5,5 milioni di euro già ingiunti attraverso decreti notificati. «Un po’ di decenza Ricci, Febbo, Alessio Di Iorio, Marzoli avrebbero potuto dimostrarla», riferendosi alle fatture insolute del periodo 2006/2007/2008. «Altro che ricorsi sui Bilanci di previsione e bilancio consuntivo. Ci si contestano - ha aggiunto il Sindaco - dei debiti di bilancio creati da loro. Ci dicessero come pagarli sti debiti. Il debito dell’Aca è di 5milioni di euro (fatture 2006/2007/2008). Chieti non paga le bollette: 5,5 milioni di euro in fattura e poi 2milioni di interessi: 7,5milioni d euro». Finisce qui il j'accuse sulla presunta  mala gestio della precedente Giunta? Assolutamente ...no!

IL CASO PANNOZZO - Tra una domanda e l'altra spunta la vicenda della ditta Pannozzo, incaricata di realizzare lavori di ristrutturazione al PalaTricalle (ed altri palazzetti?) sembrerebbe per un importo di circa 200mila euro. Il comitato di Eurobasket all'epoca non riconobbe lo svolgimento di alcuni lavori, riservandosi di pagare soltanto gli 85 mila euro inizialmente pattuiti. Naturlamente dalla vicenda nacque un contenzioso giudiziario sul quale il Comune di Chieti, con l'allora sindaco Ricci estando a quanto riferito dal sindaco Di Primio, non avrebbe presentato opposizione: di fatto cristallizzando l'accertamento giudiziario ed il riconoscimento del debito. Risultato dell’iter giudiziario, complice interessi e spesa varie, è che il Comune deve alla ditta Pannozzo quasi 600 mila euro. 

L'ANNUNCIO DELLE TASSE - Inevitabilmente, alla fine della conferenza, spunta la domanda più spinosa: «Sindaco ma allora cosa farete?». Risposta: «Ci sarà un aumento delle tariffe e dei tributi comunali. Le tasse le dobbiamo aumentare altrimenti falliamo ed io non voglio essere correo del fallimento del Comune di Chieti». Dunque, oltre all'Imu (la vecchia Ici) ci saranno aumenti sull'addizionale Irpef, Tosap e la Tarsu ed il probabile taglio di alcuni servizi essenziali. Staremo a vedere come reagiranno i cittadini già esasperati da troppo tempo.

Marco Beef