“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Chieti. Le "noie" del sindaco
Il Primo cittadino tuona sulla fronda interna (Udc): «Chi non ci sta lo dica». Interviene il segretario ma il dubbio resta
CHIETI. LE NOIE DEL SINDACO. «Leggo dalla stampa che ci sarebbe una fronda, all’interno della maggioranza di governo, tale da mettere in crisi la mia amministrazione. Personalmente non mi risulta che i partiti che compongono la mia maggioranza abbiano assunto decisioni o fatto scelte di coalizione diverse da quelle che, due anni e mezzo fa, ci hanno consentito di vincere le elezioni». Così parlò il primo cittadino, Umberto Di Primio, per smentire una ipotesi che, per la verità, già si conosceva. Di cosa parliamo? Ma dell'Udc: un partito che difficilmente può essere decifrato (vedi Montesilvano o Spoltore dove sono in Giunta con il Centrosinistra).
UDC (ADREA BURACCHIO). Nel frattempo il presidente provinciale dell’Udc, Andrea Buracchio, si è affrettato a testimoniare solidarietà, oltre che la fiducia, al primo cittadino di Chieti, richiamando all'ordine i "più civettuoli": il che è suonato anche come un monito ai tre assessori dell’Udc nominati in Giunta. «Quanto ai mal di pancia di qualche consigliere di centrodestra - ha tuonato Di Primio - , che dicono civetti con l’opposizione, rivolgo un invito, a chi non se la sente più di lavorare in questo momento così difficile per il bene della città, a dichiarare pubblicamente il cambio di coalizione e dare spiegazioni agli elettori di tale scelta». Finita qui? Almeno fino alla prossima "strambata".
Marco Beffe