“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Chieti. Bufera sui dirigenti
Il Vice Sindaco: «Rimuoverli dall'incarico. Danneggiano il Comune». Intanto i precari rischiano di tornare a casa
CHIETI. COMUNE NEL CAOS - Non si placa la bufera nel Comune amministrato dal Sindaco Umberto Di Primio dopo che il collegio dei revisori si è rifiutato di certificare il patto di Stabilità relativo all'anno 2011. E' incominciato lo scaricabarile con accuse reciproche e accuse sulle responsabilità della situazione economico-finanziaria nel capoluogo teatino. Nella polemica è intervenuto il Vice Sindaco, Bruno Di Paolo, che ha espresso parole dure ed ha chiesto le dimissioni di cinque dirigenti, colpevoli - a suo avviso - di avere arrecato danni incalcolabili all'Ente, ai cittadini ed ai dipendenti costretti a tornare a casa. «Pur essendo rispettoso della Legge che ci impone, a causa del mancato rispetto del Patto di Stabilità, come sanzione la sospensione immediata di qualunque assunzione nell’anno 2012, mi sono assunto la responsabilità di chiedere ai Dirigenti di non rimandare a casa i 12 geometri assunti a tempo determinato in attesa di chiarimenti da parte del Ministero». Il braccio destro del Sindaco si riferisce alle presunte inadempienze e per le quali pagheranno persone che già vivono la difficile condizione del precariato: oltre ai geometri ci sono dei contratti a tempo determinato che - se non dovesse essere superata la violazione del Patto di Stabilità 2011 - comporterebbe l'improrogabilità dei loro contratti di lavoro. Dunque, una bella gatta da pelare per il team Di Primio&Co.
IL VICESINDACO: «VIA CINQUE DIRIGENTI» - Nei prossimi giorni il vicesindaco Di Febo ha annunciato che si recherà a Roma, presso il Ministero della Economia e delle Finanze, insieme al Dirigente del III Settore Personale, al Ragioniere Capo dell’Ente, ed al Responsabile dell’Ufficio Legale del Comune, per discutere della situazione e cercare eventuali possibili appigli burocratici per risolvere un problema che tra qualche giorno riguarderà anche sedici dipendenti amministrativi a tempo determinato. «Non so se questo sarà possibile ma come Amministratore ho il dovere di cercare tutte le strade possibili non lasciando nulla di intentato. Quanto avvenuto in questi giorni - ha detto il vicesindaco di Chieti - è soltanto la punta dell’iceberg di un problema molto più profondo ed articolato che riguarda, fondamentalmente, la gestione complessiva dell’Ente ed, in particolar modo, quella gestionale che a mio avviso non risulta né efficiente, né funzionale, né economicamente vantaggiosa ed il tutto spesso e volentieri non per colpa di chi amministra. Mi riferisco - ha spiegato - a quell’andazzo consolidatosi nel tempo e che attiene esclusivamente alla classe dirigenziale che, in molti casi, non è all’altezza dei compiti assegnati e dimostra spesso un dilettantismo a dir poco imbarazzante». Il vicesindaco DI Paolo sostiene che non sarebbe la prima volta che documenti fondamentali, per la vita dell'Ente, sarebbero stati prodotti solo nell’ultimo giorno utile col rischio, come avvenuto col caso sul Patto di Stabilità, di non avere il tempo necessario per fornire controdeduzioni in tempo utile. Di Paolo c'è l'ha anche con le attività dell'ordinaria amministrazione. «Si riscontrano - ha detto - spesso preoccupanti ed ingiustificati ritardi da parte dei Dirigenti, finanche nella predisposizione di semplici delibere da sottoporre all’esame della Giunta per cui non credo di essere troppo drastico quando affermo che almeno cinque degli otto Dirigenti dovrebbero essere immediatamente rimossi dal loro incarico». Un messaggio forte e chiaro che, certamente, non servirà a placare gli animi ma, al contrario, produrrà l'effetto incendiario come la benzina sul fuoco.
Marco Beef