“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Chi pagherà i 50 mln necessari per bonificare la discarica di Bussi?
La cifra per mettere in sicurezza un'area vasta come 15 campi da calcio è stimata per difetto. Verrà fatto coi soldi pubblici o con quelli dei responsabili?
Assodato che nel Comune di Bussi sul Tirino, a 30 chilometri da Pescara, c'è la discarica di rifiuti tossici più grande d'Europa, oltre 500mila tonnellate di veleni sepolti sotto metri di terreni di proprietà del'Ex Montedison.
Premesso che il costo sociale per la bonifica di tale "mostro", che ha anche avvelentato a causa della contaminazione delle folde acquifere dei pozzi Sant'Angelo, i quali irrorano l'Area Metropolitana, quasi 500mila persone, è incalcolabile e che la stima di 50 milioni, per la messa in sicurezza dell'area, è approssimata per difetto.
La domanda che tutti i cittadini si pongono è la seguente: chi pagherà il costo di tutto ciò?
Il processo di Bussi è attualmente diviso di fatto in due tronconi: presso la Corte d'Assise di Chieti, ed è la prima volta in Italia che un reato ambientale arriva in Assise, è in corso quello ormai in fase conclusiva che vede imputati 19 dirigenti ed ex dirigenti di Montedison, dopo l’inchiesta del Corpo Forestale per avvelenamento di acque e disastro ambientale.
Di fronte al Tribunale di Pescara, in fase preliminare, è invece aperto un secondo processo con imputati dirigenti dell’Azienda consortile acquedottistica e un funzionario della Asl.
Redazione Independent