“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Che Casini coi democristiani
Gli indecifrabili dell'Udc e il "patto di ferro" coi Democrat: via dalle Destre. A Pescara problemi per Mascia
POLITICA. L'INDECIFRABILE UDC. Comprendere il comportamento politico del partito dell'evergreen democristiano di Pierferdinando Casini da Bologna, 57 anni, - marito (in seconde nozze) di Azzurra, figlia dell'imprenditore del mattone nonchè proprietario di una quindicina di giornali, tra cui Il Messaggero, Francesco Gaetano Caltagirone - (e dei suoi accoliti) è pressochè impossibile. Attualmente gli uomini dello Scudo Crociato siedono tranquillamente tra i banchi di governo dei comuni italiani sia con il Pdl che col Pd, senza contare le Province ed i Governi regionali. Ma è mai possibile una cosa del genere? Certamente sì, siamo nell'Italia del Terzo Millennio dove in ballo ci sono succulente poltrone, potere e possibilità di decidere le sorti di quell'Ente o qualche nomina di Cda. Dunque oltre il cognome del leader (appunto Casini) anche gli slogan dei manifesti elettorali - "Un'idea diversa" oppure quello mitico "Io c'entro" - sono azzeccatissimi.
"IL PATTO DI FERRO" COL PD. Dato che siamo in clima elettorale, e che comanda sempre Roma - quindi Casini -, è naturale prendere in considerazione "il patto di ferro" che i loro leader chiamano progetto politico (o alleanza) tra il Pd di Bersani e, appunto, l'ex Presidente della Camera dei Deputati. In Abruzzo - tanto per fare un esempio - il partito di Casini governa col centrodestra nella città di Pescara e nella Provincia, mentre a Montesilvano e Spoltore, due comuni che insieme popolano quasi 90mila abitanti, viaggia insieme al centrosinistra. Proprio nel Capoluogo adriatico, negli ultimi mesi, gli uomini dello Scudo Crociato stanno mostrando parecchia insofferenza verso la maggioranza del sindaco Luigi Albore Mascia. La scusa ufficiale è l'approvazione del regolamento Imu ma dietro c'è dell'altro. Sentite cosa dice il sindaco. «Presterò - ha detto Mascia - massima attenzione alle istanze oggi manifestate dall’Udc nel corso della conferenza stampa, rimanendo in attesa di una richiesta organica e condivisa che sottoporrò al Tavolo politico della coalizione di centro-destra. Sono tranquillo, forte anche dell’ultimo invito giunto dal capogruppo Dogali che in Consiglio comunale ha ricordato alla maggioranza che ‘pacta sunt servanda’, ossia i ‘patti si rispettano’: vale dunque la pena ricordare che appena pochi mesi fa, contestualmente alla nomina dei due assessori dell’Udc, tutti i consiglieri comunali del partito hanno sottoscritto un accordo con tutta la maggioranza con il quale si sono impegnati a ‘congelare’ la composizione della stessa giunta comunale sino a fine mandato, proprio per garantire stabilità e governabilità alla città. Sono certo che il dialogo con l’Udc sia assolutamente aperto e di assoluta collaborazione». Pacta sunt servanda? Eh, già come no!
TRE GIORNI DI TRATTATIVE. Il sindaco di Pescara Luigi Mascia, detto "Il Delocalizzaroe" - ah, proposito! Che succede con le Antenne di san Silvestro? E del Cementificio? - avrebbe condotto tre giorni di trattative ed una mediazione attenta con l’Udc e con i partiti della minoranza consiliare per far digerire l'approvazione del regolamento Imu. «Ora - aggiunge Mascia - sento di ulteriori istanze che proverrebbero dall’Udc, e allora attendo di ricevere dall’Udc una proposta organica che dovrà essere sottoscritta da tutti e 5 i consiglieri comunali dell’Udc, per un’assunzione di responsabilità che dovrà provenire da tutte e 5 le componenti del gruppo. La stessa istanza, sottoscritta da tutto il gruppo, la sottoporrò subito all’esame del Tavolo di coalizione, per una condivisione collettiva, con la stessa metodologia adottata nei nostri primi tre anni di amministrazione, e quindi decideremo, pensando innanzitutto a quelle che sono le priorità del territorio cittadino che hanno la precedenza su tutto, e soprattutto ricordando la sottoscrizione di un accordo di maggioranza, avvenuta appena qualche mese fa, contestualmente alla nomina in giunta dei due assessori dell’Udc, Giovanna Porcaro e Vincenzo Serraiocco, un accordo teso a fotografare e congelare la composizione della giunta per giungere sino a fine mandato con la tranquillità necessaria per assicurare la governabilità della città». Il mitico politico democristiano degli anni '80, Vittorio Sbardella, detto "Lo Squalo", reso immortale nel film di Sorrentino "Il divo", avrebbe detto: "A' Frà che te serve?"
Marco Beef