“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cementificio? Tu, qui, no!
Sit-in ambientalista pro-delocalizzazione dell'impianto. Rischiano il posto 200 operai ma c'è in ballo la salute
CEMENTIFICIO: SIT-IN DI PROTESTA. Stamane le coscienze ambientaliste hanno ribadito il proprio ‘no’ alla permanenza del cementificio sul territorio del capoluogo adriatico sotto la sede della Direzione generale della Asl di Pescara. La partecipazione alla manifestazione in favore della delocalizzazione dell'impianto di via Raiale, di proprietà del Gruppo Sacci, è stata imponente. C'erano: Isabella Del Trecco, Augusto De Sanctis del Wwf, Loredana Di Paola e Guya Marconi, Abruzzo Social Forum, Italia Nostra, Mila Donnambiente e il Comitato No Rifiuti a Fosso Grande. Ora la palla passa alla Direzione generale della Asl, Ente che con Arta, Provincia di Pescara e Regione Abruzzo, dovrà esprimere il proprio parere formale, in sede di conferenza dei Servizi, al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale chiesta dalla Sacci Spa, proprietaria dello stabilimento
MASCIA "IL DELOCALIZZATORE". Il primo a lanciare l'idea che lo stabilimento di via Raiale fosse incompatibile con lo sviluppo urbano della città di Pescara è stato proprio il sindaco: Luigi Albore Mascia. Il primo cittadino, ribattezzato simpaticamente Luigi "Il Delocalizzatore", lo scorso 4 settembre, ha espresso il proprio ‘parere non favorevole’ all’AIA (Autorizzazzione Integrata Ambientale.
I PROBLEMI: INQUINAMENTO E LAVORO. E' noto che la battaglia per la delocalizzazione dell’impianto è una battaglia in favore della tutela della salute dei cittadini residenti nell'area circostante l'impianto. C'è, infatti, un pericolo chiamato "polveri sottili" che recentemente è stato portato all'attenzione dei media. D'altra parte non si può trascurare nemmeno il fatto che l'impianto della famiglia Sacci dà lavoro a circa 200 persone. E, di questi tempi, perdere una realtà produttiva senza avere studiato una soluzione alternativa potrebbe rivelarsi un clamoroso autogoal.
Marco le Boeuf