“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Caso Vigile. Sentenza rinviata
Seconda udienza presso il giudice del lavoro per l'agente sospeso in seguito al "fattaccio" del 14 aprile
Sono quattro i testimoni ascoltati stamane dal Giudice del Lavoro nell’ambito della seconda udienza odierna sul ricorso presentato dal maggiore della Polizia municipale sottoposto al provvedimento disciplinare di sospensione dal lavoro in seguito al procedimento disciplinare aperto a causa dell’episodio dell’auto di servizio parcheggiata all’interno dello Stadio ‘Adriatico-Cornacchia’ nel giorno della morte drammatica in campo del giovane calciatore del Livorno Piermario Morosini. Dopo aver ascoltato i quattro testimoni, due presentati dal Comune, due dal ricorrente, il Giudice si è riservato la decisione sulla sospensiva, decisione che potrebbe arrivare tra circa una settimana, per poi rinviare alla discussione nel merito il giudizio sull’adeguatezza o meno del procedimento disciplinare adottato
MASCIA: «FERITA APERTA» - La vicenda purtroppo riguarda una ferita aperta per la città e per l’intero Corpo della Polizia municipale. «Purtroppo il 14 aprile scorso - ha detto Luigi Albore Mascia - si è verificato un fatto drammatico, una tragedia che tutti abbiamo vissuto in prima persona e quell’episodio si è tragicamente intrecciato con la nostra Polizia municipale, a causa di un’auto di servizio parcheggiata dinanzi all’ingresso della curva Maratona, la stessa abilitata a garantire l’accesso in campo dei mezzi di soccorso. Il resto è storia nota». L’Ufficio della Commissione disciplinare del Comune ha aperto un procedimento, ha istruito un dibattimento con un contraddittorio con l’ufficiale e con i suoi legali e quindi ha adottato il provvedimento tecnico, e certamente non politico, che ha ritenuto opportuno, ossia ha inflitto al maggiore la sospensione dal lavoro per la durata di sei mesi. Ovviamente, i legali dell’ufficiale hanno presentato un ricorso d’urgenza dinanzi al Giudice del Lavoro contro il provvedimento ritenendolo, evidentemente, inadeguato, e hanno chiesto un pronunciamento immediato sulla base dell’articolo 700 per chiedere la sospensione dell’efficacia del ricorso sostenendo l’esistenza di un pregiudizio grave e irreparabile per il maggiore.
IL PROCESSO E LA SENTENZA - La prima udienza, la scorsa settimana, con il Comune, difeso dall’avvocato, Lorena Petaccia, è stata di carattere interlocutorio, in cui le due parti hanno ciascuna illustrato le proprie motivazioni e, al termine, il giudice ha disposto l’aggiornamento dell’udienza alla giornata odierna con l’ascolto dei testimoni. Per il Comune sono stati sentiti a sommaria informazione dei fatti il Dirigente della PolStato Labrofrancia, presente presso il Gos il giorno dell’incidente, e Giuseppe De Fabriziis, delegato dal Comandante dei Vigili del Fuoco, anch’egli presente presso il Gos. Per il ricorrente sono invece stati ascoltati uno steward in servizio allo Stadio il 14 aprile scorso e un altro Ufficiale della Polizia municipale. Subito dopo il giudice ha deciso di riservarsi la decisione sulla sospensiva e il giudizio potrebbe arrivare tra circa una settimana. «Il Giudice - ha concluso il sindaco - potrebbe rifiutare la sospensiva o accoglierla con la reintegra in servizio dell’Ufficiale, ma comunque poi per il verdetto finale e definitivo sull’intera vicenda dovremo attendere la discussione sul merito del provvedimento stesso».