“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Caos Arca. Andiamo, Diligenti!
Il consigliere di opposizione chiede al sindaco Di Lorito una sola cosa: «Dove sono gli spazi pubblici?»
SPOLTORE, I "MISTERI" DELL'ARCA - Sulla vicenda dell'Arca e sui misteri delle varie cause civili, promosse dalla società marchigiana e sull'ultima richiesta di danni erariali ad ex amministratori, è intervenuto il giovane consigliere Edoardo Diligenti. «Durante gli ultimi anni i cittadini - ha scritto il 28enne esponente di Rialzati Abruzzo - sono stati tempestati di informazioni sommarie sulla vicenda del centro commerciale ARCA. Una vicenda che ha avuto inizio nel 1999 e che ancora oggi non appare chiara. Si è passati dalle delibere di approvazione alle diverse convezioni tra il comune e l'imprenditore privato; dalle 7 modifiche della convezione "madre" fino ai contenziosi dinanzi al Giudice amministrativo». Ultimamente le richieste di chiarimenti della Corte dei Conti de L'Aquila, nei confronti dei componenti della Giunta che ha approvato la celeberrima delibera 49 del 2001, hanno (ri)sollevato un pentolone che bolliva da tempo.
CHE COSA E' ACCADUTO - Si vocifera che la Corte dei Conti abbia richiesto, tramite lettera raccomandata, una somma di circa 430mila auro agli ex amministratori che firmarono quella convenzione. «Credo - ha aggiunto Diligenti - che i cittadini abbiano il diritto di capire e di sapere cosa sia veramente accaduto perchè allo stato attuale c'è molta confusione. La nostra analisi non vuole essere tecnica ma squisitamente politica poichè la convenzione prevedeva un campo sportivo e 9.200 Mq di area da destinarsi al polo scolastico che sono stati recemente riconosciuti come dovuti dal TAR e che di fatto, dopo 11 anni dall'approvazione della delibera di Giunta, non ci sono». I problemi inerenti la mancanza di identità sociale che sono maturati negli ultimi anni derivanti dall'incremento demografico, specie di Villa Raspa, «sono dovuti - conclude Diligenti - anche alla mancanza di strutture che sarebbero dovute essere previste e costruite mentre era in atto il periodo di massima cementificazione del territorio, mentre si facevano i palazzi.
La scarsa lungimiranza delle amministrazioni che si sono succedute hanno portato tutti i nodi al pettine e oggi paghiamo a caro prezzo queste omissioni. Vogliamo capire cosa è accaduto, se gli accordi stipulati si sono rivelati compatibili con il bene comune e infine cosa intende fare l'attuale amministrazione al riguardo al fine di salvaguardare gli interessi e la vivibilità dei cittadini del comune»
Redazione Independent