“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cantagallo assunse l'amante?
Torna in aula il processo 'Ciclone'. Velenoso monologo dell'ex sindaco sulla relazione con Antonella Marsiglia
I VELENI DEL CICLONE - Questa mattina si è svolta l'udienza dell'inchiesta Ciclone sulle presunte tangenti al Comune di Montesilvano. Tra i 32 imputati ha preso la parola l'ex sindaco Enzo Cantagallo, il quale ha fornto dichiarazioni spontane nelle quali ha ricostruito la vicenda dell'assunzione della moglie del capo della Squadra Mobile Nicola Zupo. Nel monologo, durato ben 43 minuti, Cantagallo ha parlato anche dei suoi rapporti personali con Anna Marsiglia. Zupo, lo ricordiamo, è l'investigatore che operò le indagini nel 2004 sul presunto malaffare nel Comune di Montesilvano.
PRESSIONI PER L'ASSUNZIONE? Il principale imputato della vicenda Ciclone ha raccontato al giudice De Santis di avere ricevuto pressioni perchè venisse assunta in ruolo, a tempo determinato, la dottoressa Marsiglia. "Nel 2004 Renzo Gallerati presentò in giunta - ha raccontato in aula Cantagallo - una delibera per affidare l'incarico di capo dei vigili urbani ad Antonella Marsiglia". L'ex sindaco ha detto che non aveva mai sentito parlare di questa persona, ma che si rifiutò di approvare la delibera perchè di lì a poco riteneva che sarebbe diventato Primo cittadino di Montesivano e davrebbe nominato un suo staff. "Subito dopo la bocciatura della delibera - ha proseguito - venne in Comune Zupo per fare in modo che io cambiassi idea". In aula Cantagallo ha parlato anche di pressioni ricevute dall'ispettore Colangelo.
LA RELAZIONE, I REGALI, LE INDAGINI - Non sono mancati momenti velenosi durante i 43 minuti di monologo dell'imputato Enzo Cantagallo. Si è parlato infatti della presunta relazione con Antonella Marsiglia, di regali costosi e dell'insofferenza della moglie del Capo della Mobile che avrebbe tentato più volte di abbondonare la famiglia. "La nostra relazione è durata dall'ottobre del 2004 sino al giugno del 2006", ha spiegato al giudice Cantagallo. E poi ancora: "è stato un errore per me, per la mia famiglia, per la città di Montesilvano. Uno sbaglio di cui sto pagando ancora le conseguenze". In aula l'imputato ha parlato dei costosi regali ricevuti dalla Marsiglia (un Rolex ed un Philippe Patek), delle intercettazioni personali e di come Nicola Zupo fosse venuto a conoscenza della relazione clandestina della moglie. Sarà vero?
IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO - Sono evidenti le finalità delle dichiarazioni spontanee rese dall'ex Primo cittadino di Montesilvano Enzo Cantagallo, difeso dall'avvocato Giuliano Milia. Si vuole portare a conoscenza del giudice il coinvolgimento emotivo nella vicenda da parte di uno dei principali inquirenti. Probabilmente nelle prossime udienze anche Zupo vorrò ribattere quanto detto in aula questa mattina. Tutto questo influirà sulla strategia della pubblica accusa? Non per il pm Gennaro Varone: "a Montesilvano c'erano le tangenti".