“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Canoni, il "caso" Università
Costantini (IdV): "L'Aquila paga prezzi doppi. Perchè?". Un business da decine di milioni di euro annui che fa gola
CANONI DELL'UNIVERSITA' - Tiene banco a L'Aquila la questione dei canoni di locazione pagati dall'Università per garantire la prosecuzione delle attività, subito dopo il terremoto. Si tratta di canoni che secondo alcune stime sarebbero superiori di circa il 40% rispetto ai valori di mercato. "Legittima, a patto che una identica attenzione venga rivolta a tutte le procedure di spesa adottate a L'Aquila nel dopo terremoto, a partire da quelle adottate dal Comune, dalla Protezione civile e dallo stesso Commissario Chiodi, che in molti casi e con ragioni di urgenza molto più deboli di quelle che si e' trovata ad affrontare l'Università, hanno speso fino al 300% in più dei prezzi di mercato", così il deputato Idc Carlo Costantini.
PREZZI DOPPI ALLA MEDIA - Costantini non cita casi specifici perchè "tutto quello che hanno fatto e' costato mediamente il doppio di quanto sarebbe costato in condizioni di normalità". Mentre è bene informato sui valori degli alloggi del Progetto C.A.S.E. "Ne facciano - dice Costantini - stimare il valore di mercato e scopriranno che valgono circa 900 euro/mq e sono costati quasi 3.000 euro/mq. Oppure vadano a vedere i ponteggi, che alla fine costeranno chissà quante volte in più di quanto sarebbero costati normalmente; i bagni chimici; o la gestione delle mense, per scoprire che ancora pochi mesi fa sono state affidate senza gara di appalto, con un costo di gran lunga superiore non solo a quello di mercato, ma anche a quello che si pagava prima di questo avvicendamento".
IL FUTURO E L'ELOGIO PER DI IORIO - Il consigliere regionale dell'dv spende parole di elogio per il rettore Ferdinando Di Iorio: "si sarebbero letteralmente "svenati", pur di assicurare la prosecuzione delle attività universitarie; i fatti gli hanno dato ragione, se eè vero, come è vero, che con i suoi 24.000 studenti è stata la prima e forse unica istituzione pubblica aquilana a tornare alla normalità". Una normalità, quella dell'Università, che oggi rappresenta la speranza alla quale è aggrappata una intera comunità, delusa e mortificata da come è stato gestito tutto il resto.
ECONOMIA UNIVERSITARIA - I 24.000 studenti e tutta l'economia che ruota intorno sono un business del valore di decine di milioni di euro l'anno, molto più di quanto possa fare gola una sede distaccata della Corte d'Appello o di qualche ufficio regionale.
Marco Beef