“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
D’ALESSANDRO SULLA MULTA IN A-25 ALLA VETTURA DI D’ALFONSO. “Il Prefetto di L’Aquila ha rigettato il ricorso avverso la multa per eccesso di velocità comminata alla vettura di rappresentanza del Presidente D’Alfonso alle ore 6.40 del 1° agosto 2014 sull’autostrada A-25 poiché la Polizia della Strada ha prodotto delle controdeduzioni sulla insussistenza dello stato di necessità. In realtà ci troviamo di fronte ad una violazione posta in essere per garantire l’adempimento di un dovere istituzionale, ai sensi dell’art. 4 della legge 689/81”. Inizia così la replica del Sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro al comunicato – diffuso dal consigliere regionale Mauro Febbo – in merito al ricorso contro la sanzione. “Tale dovere istituzionale – spiega D’Alessandro – si esplicava nella necessità di partecipare ad un riunione presso il Ministero dello Sviluppo economico a Roma, prevista alle ore 8:00, per fare il punto con tutti i livelli istituzionali (il Direttore generale del Ministero dei Beni culturali e i Comuni) e poi discutere con il viceministro Claudio De Vincenti del gasdotto della Snam che dovrebbe attraversare l’Abruzzo. Questo verrà rappresentato nel ricorso che, come ogni cittadino – e quindi senza alcun privilegio – il Presidente D’Alfonso presenterà al Giudice di pace di Avezzano, competente per territorio”. “In ogni caso – conclude D’Alessandro – qualora le sue ragioni non venissero riconosciute in sede di ricorso, legittimamente consentito ad ogni cittadino, si provvederà al pagamento dell’ammenda. Quanto al consigliere Febbo, per seguire il suo consiglio, il Presidente se la sarebbe potuta prendere comoda pernottando la sera prima in un albergo a Roma, cosa che notoriamente per la Regione ‘abruzzese’ ereditata non è consigliabile”.
Redazione Independent