“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cresce l'euforia a Chieti intorno alla nuova società che ha rilevato la maggioranza del Chieti FC 1922. Il primo posto in classifica nel girone F di Serie D ha riacceso gli entusiasmi in una città che è tornata a sognare. A dare maggiore linfa ma soprattutto a far sognare ancor di più i tifosi ci ha pensato il presidente Giuseppe Gianni Di Labio che, senza nascondersi più di tanto, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook che non lascia spazio ad equivoci. Poche parole:
“E già….Ci stiamo lavorando….Chissà come andrà a finire” abbinata ad un'immagine, il rendering di uno stadio ha ulteriormente alzato le aspettative nella tifoseria teatina.
Anche il patron Altair D’Arcangelo di fronte alla curiosità dei tifosi ha risposto in maniera decisa: “Ci stiamo lavorando “. E poche ore fa lo stesso D'Arcangelo sul proprio profilo social ha scritto:
"Il nostro impegno non è mirato a essere i migliori di tutti, ma a essere i migliori di noi stessi.
Non c’è alcuna pressione. Non sentitevi schiacciati dall’idea di dover essere perfetti o di dover dimostrare qualcosa a chi guarda da fuori.
Viviamo in un mondo in cui l’essere i migliori sembra essere l’unico modo per sentirsi davvero realizzati. Questo atteggiamento ci circonda fin da piccoli: genitori che spingono i figli a eccellere in tutto, scuole che premiano solo i primi della classe e società che misura il valore delle persone sulla base di traguardi e medaglie. Ma questa ossessione non costruisce carattere, né alimenta la passione. Al contrario, genera ansia, insicurezza e un timore paralizzante di sbagliare.
Noi non vogliamo trasmettere questo messaggio. La nostra visione va oltre il risultato del singolo incontro: quello che conta è crescere insieme come squadra e come persone, senza sentire addosso il peso di un’aspettativa schiacciante. La pressione di vincere a ogni costo non ci appartiene, perché distoglie dal vero obiettivo: dare il massimo con dignità, giocare con il cuore e onorare ogni minuto passato sul campo. Questo è ciò che ci interessa costruire.
Ovviamente vincere è bello e ci gratifica, ma non deve mai diventare un obbligo. Non vogliamo che il desiderio di ottenere un risultato si trasformi in una paura di perdere. Ogni vittoria, quando arriva, deve essere il frutto della serenità, della fiducia e del piacere di giocare, non della pressione di dover dimostrare qualcosa.
Il nostro impegno non è mirato a essere i migliori di tutti, ma a essere i migliori di noi stessi, liberi dal peso di dover dimostrare continuamente di meritarci un posto in vetta. E quando le vittorie arriveranno, saranno ancora più preziose, perché figlie della libertà di chi gioca senza paura di sbagliare.
Forza Chieti, senza pressioni e senza paura!"
Nuovo stadio o ristrutturazione dell'Angelini poco importa. Finalmente a Chieti si torna a respirare calcio, quello vero con un progetto serio.