“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cala il sipario sul 19° Premio Borsellino
L'edizione 2014 si è conclusa ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara. Era presente anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini
CONCLUSO PREMIO BORSELLINO. Si è concluso ieri, presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara, il 19° Premio nazionale Paolo Borsellino, che anche quest’anno ha inteso testimoniare ammirazione, gratitudine e affetto a quelle personalità italiane che hanno offerto una testimonianza d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa nella propria azione sociale e politica contro la violenza e l’ingiustizia, e in modo particolare a quanti hanno profuso il loro impegno in difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità. Ieri era presente, tra gli altri, anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini (foto).
OLTRE 70 OSPITI. All’edizione 2014 hanno partecipato oltre 70 ospiti, tra politici, scrittori, giornalisti e artisti, riconfermando, qualora ve ne fosse bisogno, che il Premio Borsellino è oggi la più importante, la più grande, selezionata e seguita manifestazione nazionale sui temi dell'educazione e cultura della legalità.
UN EVENTO IMPORTANTE. Il Premio, con i suoi 15 giorni di incontri, testimonianze, film, libri, documentari, spettacoli, è una rassegna educativa e culturale particolarmente importante nel contesto che viviamo, in cui sembra essersi perduto il “senso dello Stato”. Importante perché la sfida di oggi, alla soglia del nuovo millennio, consiste nel puntare sul “coraggio dell’Italia”, valorizzare le culture e raccogliere le energie della nuova democrazia.
TUTTO EBBE INIZIO NEL DICEMBRE ’92. Il Premio Borsellino nasce il 3 dicembre 1992 dalla volontà del giudice Antonino Caponnetto che, invitato a Teramo dall'associazione Società Civile per un incontro con gli studenti al teatro cittadino, dedica la targa consegnatagli da Rita Borsellino al fratello Paolo, ucciso pochi mesi prima in via d’Amelio. Il Premio ha il nobile intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia attraverso municipi, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. L’educazione alla legalità democratica e l’impegno contro la corruzione sono alcuni dei concreti impegni dell’associazione, che ha richiesto lo status di promozione sociale al Ministero della Solidarietà Sociale.
Redazione Pescara