“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Caffè Venezia, sigilli della Finanza
Sette indagati, sigilli per oltre 20 milioni. L'accusa: soldi dalla Mafia del Gargano
PESCARA - Questa mattina, durante un'operazione congiunta della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza sono scattati i sigilli ai Caffè Venezia (quello di via Venezia e Piazza Salotto), al locale Piano Terra, in via Corso Mantonhè, ed il panificio 'Piglia Puglia', sempre in via delle Caserme, di proprietà di una famiglia di Manfredonia (Fg).
L'accusa è pesantissima: nell'ordinanza firmata dal Pm Gennaro Varone, titolare delle indagini insieme al procuratore capo Trifuoggi, si parla di riciclaggio e per questo sono stati sequestrati, oltre ai beni, anche i conti correnti collegati alle attività commerciali e riconducibli alla stessa proprietà. Il valore delle attività sequestratoe, compresi anche i conti correnti, si aggiura intorno ai 20milioni di euro.
Sette indagati. Le persone coinvolte nella maxi operazione sono sette: Michele Sebastiano Granatiero, 36 anni, nato e residente a Manfredonia; Pasquale Granatiero, 34 anni, nato a Manfredonia e residente a Pescara; Antonia Grieco, 72 anni, nata e residente a Manfredonia; Rita Lucia Granatiero, 39 anni, nata e residente a Manfredonia; Giuseppe Prencipe, 54 anni, nato a Manfredonia e residente a Pescara; Anna Brigida e Severino Prato. Per tutti, le accuse formulate dal pm Gennaro Varone sono di riciclaggio e impegno di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
L'indagine sui locali pescaresi, presumibilmente riconducibili alla famiglia Granatiero, è partita tre anni fa in seguito ad alcune operazioni antimafia compiute nel terriotorio del Gargano e da una informativa del Tribunale di Foggia.