“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Cade la giunta di Sulmona, il Pd si altera e mo' so cacchi
In virtù delle dimissioni di 9 consiglieri decade il sindaco Ranalli. Il segretario regionale Dem, Rapino: "In due hanno tradito il mandato degli elettori"
E RAPINO PROTESTA. Colpo di scena a Sulmona, dove nove consiglieri comunali hanno firmato le dimissioni mandando a casa il sindaco, Peppino Ranalli. Ciò che sta facendo discutere è il fatto che tra di loro ci siano anche due esponenti della maggioranza iscritti al Pd, che è oltretutto il partito in cui milita il primo cittadino. Come prevedibile, questa cosa ha scatenato un autentico terremoto all'interno dei Democrat, con un clima da resa dei conti soprattutto perchè i due "disertori" hanno contravvenuto alle indicazioni del segretario regionale, Marco Rapino, contribuendo così a far raggiungere il numero necessario a far cadere Ranalli.
"Chi era stato eletto per stare in maggioranza ha tradito il mandato che gli era stato consegnato dagli elettori - ha commentato Rapino - La città di Sulmona merita più di tutto questo. Se entro il 24 febbraio arriverà il decreto di scioglimento del consiglio comunale si andrà alle elezioni nel maggio prossimo, altrimenti la città dovrà affrontare un lungo periodo di commissariamento. Per la quarta volta consecutiva Sulmona verrà commissariata e travolta. La sua classe dirigente perde un'altra opportunità di dimostrarsi diversa e matura".
I SOLITI SULMONESI. In realtà, la questione è un po' più complessa rispetto al quadro presentato - comunque in una giusta chiave - da Rapino. Innanzitutto c'è da dire che Sulmona ha sempre pagato sulla propria pelle quel clima di costante litigiosità e divisione che dalla notte dei tempi caratterizza la città e i suoi abitanti, e che ovviamente non può che ripercuotersi anche a livello politico. Poi va aggiunto che i consiglieri comunali della legislatura Ranalli hanno deluso quasi da subito, in particolare quelli più giovani, dai quali - proprio in virtù dell'età - ci si aspettava una ventata di novità... e invece questi hanno dimostrato di essere più antichi e farraginosi dei loro colleghi che fanno politica da molto più tempo. Insomma, si è rimasti impigliati nei soliti tristi meccanismi del tutti contro tutti, 'io sono più bravo di te e questa cosa la so fare meglio' etc. Con il risultato che, come dice giustamente Rapino, ancora una volta la 'furbissima' Sulmona (siamo ironici) ha perso un'altra occasione e, siccome di suo stava già fin troppo avanti (anche qui siamo ironici), dopo questa vicenda continuerà a stare ancora più indietro. Complimenti, discendenti di Ovidio! Bravissimi!
Carolina Mattucci