“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Bussi sul Tirino, la richiesta: "Subito la bonifica della discarica"
Pullman di cittadini, stamane a Pescara, durante la Conferenza dei Servizi in svolgimento presso la sede della Regione Abruzzo
HANNO MANIFESTATO. Sono arrivati in oltre 150 da Bussi sul Tirino per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla vicenda della discarica dei mega veleni Montedison. Striscioni che chiedevano la bonifica subito e la reindustrializzazione per i manifestanti a supporto del sindaco Salvatore La Gatta, presente alla Conferenza dei Servizi, nella sede della Regione a Pescara in viale Bovio, insieme alla dirigente del ministero dell'Ambiente Gaia Checcucci, al governatore Luciano D'Alfonso e a tutti gli Enti interessati. Il Comune vuole fare chiarezza sulle posizioni del ministero anche alla luce dell'ultima nota inviata lo scorso 17 marzo all'Ente.
"Arriviamo qui con un percorso di tre anni insieme alle istituzioni - ha detto La Gatta - Ora siamo qui per vedere cosa vuole il ministero. Per noi ci sono alcune cose irrinunciabili: bonifica totale delle discariche A2/B2, messa in sicurezza dell'area Medavox, un lavoro da 6 milioni con rimozione dei sottoservizi, poi la soletta e bonifica totale della Tre Monti".
MA C'E' DA ATTENDERE ANCORA. Intanto la Cassazione ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati alla Suprema Corte nel procedimento per la discarica di Bussi sul Tirino. Le richieste dei 19 imputati e delle parti civili saranno adesso valutate dalla corte d'assise d'appello dell'Aquila, alla quale gli 'ermellini' della I sezione penale hanno assegnato la vicenda.
IL FATTO. Nel dicembre 2014 la Corte d'Assise di Chieti aveva assolto gli imputati della Montedison dal reato di avvelenamento delle acque e, riguardo all'altro capo di imputazione, quello di disastro ambientale, i giudici di merito avevano derubricato il reato in disastro colposo, consentendo la maturazione della prescrizione.
QUEL RICORSO IN CASSAZIONE. In Cassazione aveva presentato ricorso il pm della Procura di Pescara contro la sentenza della Corte d'Assise di Chieti, saltando il ricorso in appello all'Aquila e chiedendo la riapertura del processo, ma la Cassazione ora ha stabilito che il ricorso deve essere affrontato dai giudici di secondo grado e non 'per saltum' dalla suprema Corte.
Redazione IN