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Bussi: il verdetto sulla "mega discarica dei veleni" il prossimo 17 febbraio
Uno dei processi più importanti della nostra storia sta per concludersi. Diciannove imputati alla sbarra, quasi tutti ex dirigenti Montedison
BUSSI: IL VERDETTO SULLA MEGA DISCARICA DEI VELENI IL PROSSIMO 17 FEBBRAIO. Uno dei processi più importanti della nostra storia sta per concludersi. Diciannove gli imputati alla sbarra, quasi tutti ex dirigenti Montedison, cioè il colosso della chimica che per molti anni operò a pochi chilometri dal capoluogo adriatico, nella Città di Bussi, in provincia di Pescara E' infatti attesa per il prossimo 17 febbraio prossimo la sentenza del processo in Corte d'Assise d'Appello a L'Aquila sulla cosiddetta megadiscarica dei veleni scoperta nel 2007 da una indagine della Guardia Forestale, che svelà circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un'area di quattro ettari nei pressi del polo chimico di Bussi sul Tirino.
UNA DELLE DISCARICHE PIU' GRANDI D'EUROPA. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti dagli anni ’60 agli anni ’90 sono state sversate e smaltite abusivamente tonnellate di sostanze pericolose, fra cui cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti. Le difese dei 19 imputati hanno puntato sulle analisi. “I prelievi dal 1992 sono stati nei parametri nonostante la normativa si fosse inasprita – ha detto in udienza uno dei legali - i valori degli anni Novanta sono in linea persino alla normativa in vigore dieci anni dopo. È difficile, perciò, sostenere un’accusa così grave. Tutte le analisi dopo il ’92 solo in minima parte superano i valori. E quelli sballati rientrano nella fascia di errore analitico, quindi ammissibile”.
L'ASSOLUZIONE IN PRIMO GRADO. In Corte d’Appello a Chieti il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e quindi prescritto.
Redazione Independent