“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Nel 1986 il Pescara (presidenza Panfilo De Leonardis) riesce a sovvertire tutti i pronostici e grazie al 'Profeta' Giovanni Galeone, riesce a lottare ad armi pari con le compagini più accreditate. Il 21 giugno all'Adriatico i pescaresi battono per 1-0 il Parma di Arrigo Sacchi grazie alla rete di Bosco e conquistano la Serie A. Era il Pescara di Pagano, Gasperini, Rebonato, Loseto, Benini, Berlinghieri. L'anno successivo, con Pietro Scibilia che nel frattempo è subentrato a De Leondardis, il Pescara riesce per la prima volta a mantenere la categoria anche grazie ai due colpi di mercato: Leo Junior e Blaž Slišković. Ma il miracolo non si ripete l’anno seguente e gli abruzzesi salutano nuovamente la massima serie.
Nel 1991/1992, sempre con il duo Scibilia-Galeone, il secondo posto nella serie cadetta permettono ai biancoazzurri di ritrovare la massima serie. Tuttavia, in seguito la squadra non regge il salto di categoria e chiude all’ultimo posto. Tuttavia quell'anno nella mente dei tifosi restano due partite indimenticabili: quelle interne con Milan e Juventus. Nel primo caso il Pescara fu sconfitto 5-4 dopo essere passato in vantaggio 4-2 ed aver fatto tramare il Milan degli 'invincibili'. Mentre nella penultima giornata di campionato i pescaresi batterono la Juve con un sonoro 5-1, ancora oggi una delle sconfitte peggiori della società bianconera (in panchina l'indimenticabile Vincenzo Zucchini subentrato nel frattempo a Galeone).
Il Pescara saluta la massima serie per vent’anni esatti, poi arriva Zeman (Sebastiani presidente) nella stagione 2011/2012 a infiammare il cuore dei tifosi. Con il tridente composto da Immobile, Insigne e il 'sindaco' Sansovini, e un giovanissimo Marco Verratti, i risultati iniziano ben presto ad arrivare e la squadra regala un grande spettacolo in Serie B, conquistandosi una meritatissima promozione.
Nella stagione successiva la guida della squadra passa a Giovanni Stroppa, mentre i pezzi pregiati della squadra fanno le valigie. La magia si interrompe e il Pescara torna in Serie B. C’è spazio però per un'altra gioia: nella stagione 2015-16 (allenatore Massimo Oddo e Sebastiani presidente) i pescaresi chiudono il campionato al quarto posto per poi vincere i play-off e accedere per l'ultima volta nella massima serie. Ma anche in questa occasione la permanenza in A dura l'arco di una stagione.
Il resto è storia nota. Il 7 maggio 2021 arriva la retrocessione in Serie C. E da quelle 'sabbie mobili' non si riesce ad uscire. Nel frattempo la frattura tra tifosi e il patron Sebastiani diventa insanabile. E alla vigilia del suo 88esimo compleanno arriva la notizia ad effetto: la tanto sbandierata svolta societaria sembra essere ormai ad un passo. Rosettano Navarra, 67enne imprenditore di Ferentino che opera nel settore rifiuti, è ad un passo dal diventare il nuovo proprietario del club biancoazzurro. Ci sarebbe l'accordo (verbale) per rilevare il 51% del club subito e tutto il pacchetto entro giugno 2025. Sono in corso gli scambi di documenti che poi dovrebbero portare (si spera a breve) alla fumata bianca. In attesa di notizie certe i tifosi questa sera si ritroveranno alle 21.30 alla 'Madonnina' per festeggiare il compleanno del club.
«In occasione della ricorrenza della nascita della Pescara Calcio invitiamo l'intera città a festeggiare con noi e a essere presenti con sciarpe, bandiere e qualsiasi altra cosa sia bianco-azzurra» si legge nella nota diffusa dai sostenitori. Appuntamento dunque a questa sera per dimostrare ancora una volta l'amore verso una maglia e verso quei colori che meritano molto di più rispetto all'andamento di questi ultimi anni.
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