“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Brucchi dichiara guerra ai disperati: "Problemi di decoro e igiene"
Emanata l'ordinanza contro gli accampamenti stanziali, abreve quella contro l'accattonaggio. I trasgressori verranno deferiti all'autorità giudiziari
IL SINDACO DI TERAMO DICHIARA GUERRA AI DISPERATI. Il Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi ha emanato una ordinanza con la quale dispone il divieto di utilizzare aree pubbliche o private soggette a pubblico passaggio, quale luogo di dimora e di bivacco con lo stazionamento o il posizionamento di tende, campers, roulottes, furgoni e autoveicoli in genere. La disposizione si applica sia individualmente che ai gruppi.
QUESTIONI DI IGIENE E DI DECORO URBANO. L’atto del Sindaco giunge in seguito alle lamentele di molti cittadini circa l'uso di aree del territorio comunale come accampamenti. "Gli insediamenti - spiegano dal Comune - costituiscono in brevissimo tempo un problema igienico sanitario dovuto anche all'abbandono incontrollato di rifiuti, all'accensione di fuochi e alla mancanza di servizi igienici. Tali situazioni oltre a determinare una condizione di pericolo per gli stessi occupanti, influiscono negativamente sulla qualità della vita degli abitanti dei luoghi adiacenti agli insediamenti, determinando una complessiva grave situazione di allarme". Insomma, questioni igieniche oltre che di decoro urbano.
MULTE PER CHI TRASGREDISCE. Sono previste sanzioni per i trasgressori che, essendo nomadi ed indigenti, certamente non verranno pagate. "Chi trasgredisce - continua la nota - pagherà, di tasca propria, l'immediato ripristino dello stato dei luoghi, la rimozione degli eventuali rifiuti, contenitori e oggetti abbandonati. Qualora ciò non dovesse verificarsi provvederà direttamente l'Amministrazione Comunale, addebitando al trasgressore le relative spese".
COSA PREVEDE LA LEGGE. L'inottemperanza ad una ordinanza d'autorità prevede, in effetti, il deferimento all'Autorità Giudiziaria. Come sancisce l'articolo 650 del Codice Penale "chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato , con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a duecentosei euro". Nei prossimi giorni verrà emanata un'altra ordinanza allo scopo di calmierare il fenomeno dell’accattonaggio. Basterà?
Redazione Independent