“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Brecciarola: “Autovelox autorizzati dal Prefetto”
Le precisazioni dell’assessore al traffico del Comune di Chieti, Dario Marrocco: “Compiamo passi concreti per rendere più sicura la Tiburtina”
MARROCCO E GLI AUTOVELOX DI BRECCIAROLA. Da una settimana sono entrati in funzione i due box dissuasori di velocità (autovelox) installati dall’Amministrazione comunale nel tratto stradale compreso tra l’inizio dell’Asse Attrezzato e località Brecciarola in direzione Chieti.
A tale proposito l’assessore al Traffico del Comune di Chieti, Dario Marrocco, ha voluto precisare che le apparecchiature in questione sono “autorizzate da un decreto prefettizio, protocollo n. 3946/2012, che dispone nel tratto della SS 5 Tiburtina Valeria (dal km. 214,700 al km 215,500 e dal km 216,400 al km 215,900) “l’installazione dei suddetti sistemi di rilevamento senza la necessità del fermo del veicolo”, ovvero la possibilità che le infrazioni siano rilevate in contestazione remota e non in contestazione immediata”.
IL DL 20/6/2002. Marrocco cita il D.L. 20 giugno 2002, n. 121 - disposizioni urgenti per garantire la sicurezza nella circolazione stradale – che all’articolo 4 comma 4 recita: “Nella ipotesi in cui vengano utilizzati i mezzi tecnici o i dispositivi di cui al presente D.L. non vi è l’obbligo di contestazione immediata di cui all'art. 20 del Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”.
SICUREZZA SULLA TIBURTINA. L’amministrazione, nell’intento di incrementare la sicurezza stradale e disincentivare l’alta velocità di cui spesso sono protagonisti gli automobilisti in un tratto stradale abitato, compie dunque “passi concreti per rendere più sicura la Tiburtina Valeria, direttrice molto trafficata e troppo spesso teatro di innumerevoli incidenti stradali anche mortali”.
L'EFFETTO DETERRENTE. Nello specifico, sottolinea Marrocco, l’installazione dei due autovelox è finalizzata "ad un costante effetto deterrente". Insomma, secondo l’assessore non c’è motivo di fare polemica. Chiaro?
Federico Di Sante