“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Bimbo ucciso nel pescarese, la madre 20enne è ai domiciliari
La giovane è accusata di infanticidio e occultamento di cadavere. Coinvolte nell'inchiesta un infermiere in pensione di Montesilvano
BIMBO UCCISO NEL PESCARESE. LA MADRE VENTENNE E' AI DOMICILIARI. Le domande alle quali i pubblici ministeri Papalia e Giusti, titolari dell'inchiesta sul bimbo ucciso nel pescarese, sono le seguenti: Dove si trova il corpicino? Chi ha aiutato la giovane madre a partorire? E dove si è svolta questa operazione che ha portato alla morte un essere umano a tutti gli effetti?
La donna, una ventenne dell'hinterland, è stata arrestata e poi messa agli arresti domiciliari col braccialetto elettronico per avere interrotto volontariamente la gravidanza tra il settimo e l'ottavo mese.
Ma le versioni fornite agli inquirenti finora non hanno reso giustizia a quello che è capitato.
Coinvolto anche un infermiere in pensione di Montesilvano al quale la procura di Pescara contesta i reati di omicidio, occultamento di cadavere e per l'articolo 19 sull'interruzione volontaria della gravidanza. All'uomo sono state sequestrate la casa e l'auto per vedere, anche con la collaborazione dei Ris di Roma, se ci sono tracce ematiche.
Iscritto nel registro degli indagati anche un ginecologo la cui posizione, però, è marginale: l'uomo avrebbe operato anni fa la ragazza e per questo gli inquirenti l'hanno voluto ascoltare.
L'indagine è partita dai rumors di paese.
La ragazza, sposata con uno straniero, era incinta ed il suo pancione era visibile. Poi all'improvviso è sparito lo stato interessante, ma del pupo non c'era nessuna traccia. Così si è sparsa la voce che è arrivata sino ai carabinieri del paese e da lì sono partite le indagini.
Redazione Independent