“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Bersani "kamikaze" uccide Pd
Fallisce clamorosamente l'inciucio col "Caimano". Bruciato Marini perchè non virare su Rodotà Presidente?
IL SUICIDIO DI BERSANI (E DEL PD). Tanti militanti del partito che fu di Gramsci, Togliatti e Berlinguer sono inferociti col loro segretario tanto da aver dato fuoco poco fa alle tessere davanti al Parlamento, condividendo le parole di Grillo che ha ironicamente dichiarato "La guerra è finita arrendetevi. Liberateci per sempre della vostra presenza. Siamo esausti ". E così Bersani è riuscito a suicidarsi, tentando pervicacemente di diventare un "presidente del Consiglio minoritario", che è una specie di ossimoro. Per questo ha condiviso con Berlusconi la candidatura di Marini, bruciandola. Bersani non passerà alla storia per essere un fine politico, perché in un sol colpo è riuscito a spaccare il Pd, rompere l'alleanza con la Sel di Vendola e a farsi accusare dal Pdl di aver rotto il patto sulle "grandi intese". Non è dato di sapere quali saranno le prossime mosse del Pd; nel frattempo, in attesa di conoscere chi sarà il prossimo candidato al Quirinale del Pd, i suoi grandi elettori nella seconda e terza votazione, depositeranno scheda bianca nell'urna, esattamente come faranno quelli del Pdl. Dopo aver provocato una Caporetto nel suo partito di così vaste proporzioni, tanto che i franchi tiratori nelle file del Pd si stimano in diverse decine, cos'altro dovrà ancora accadere perché Bersani annunci le sue dimissioni?
IL PARTITO DEMOCRATICO VICINO ALLA SPACCATURA. Bersani, candidando a sorpresa, Franco Marini, ha confermato l'accusa di "inciucio" con Berlusconi e non è riuscito a portare sul Colle l'ex Presidente del Senato. Ma è riuscito a spaccare il Pd e a regalare al M5S un candidato ideale a Presidente della Repubblica: Stefano Rodotà. Cos'è che non andava in Rodotà per non essere stato nemmeno considerato tra i papabili del Pd? Anche il "rampollo" Matteo Renzi ha rilanciato la chiusura verso l'ex Presidente della Camera definendolo "fuori gioco"
STEFANO RODOTA' IL CANDIDATO REGALATO AL M5S. Eppure il suo è un curriculum di tutto rispetto: è docente universitario di materie giuridiche, ha tenuto corsi e seminari in diverse prestigiose università come quella di Parigi, Francoforte, Strasburgo ecc.. E' autore di numerose pubblicazioni
in tema di diritti civili, di bioetica, di diritti individuali. Non è un parvenu della politica infatti è stato più volte eletto nel Parlamento tra le file della sinistra. E' stato parlamentere europeo, partecipando, tra l'altro, alla stesura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. E' stato garante per la Privicy dal 1997 al 2005. Ha sempre partecipato in prima persona alle battaglie civili, come quella per il referendum sull'acqua pubblica. La domanda nasce spontanea: perchè lui no?
PER RODOTA' BERLUSCONI E' INELEGGIBILE. Forse la colpa fondamentale è stata quella di aver aderito all'appello di Flores D'Arcais per l'ineleggibilità di Berlusconi in base ad una legge del 1957. Per questo motivo il Caimano lo vede come il fumo negli occhi, peggio di Romano Prodi e dunque non è precisamente un Presidente disponibile a dare un salvacondotto al signore di Arcore. Rodota' non può essere dipinto nemmeno come un pericoloso bolscevico; infatti come lui la pensa il sindaco di Bari Emiliano e lo stesso Luigi Zanda, eletto per acclamazione capobruppo al Senato del Pd meno di un mese fa ebbe a dichiarare "voterò per l'ineleggibilità del Cavaliere". Al di là di tutto, comunque, resta il fatto che il Partito Democratico se non è vicino alla fine poco ci manca.
Clemente Manzo