“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Benvenuto, presidente!
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato oggi in visita all'Aquila, da lui definita "una questione nazionale centrale: la città deve tornare a essere viva"
QUELLA LINEA CHE UNISCE PARIGI E L'AQUILA. "Le tragedie che hanno colpito la Francia con gli attentati di venerdi' sera e L'Aquila con il terremoto sono due aspetti che, nonostante tutto, devono incitare tutti a ricominciare". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi è stato in visita all'Aquila. "Quanto successo in Francia e quanto accaduto a L'Aquila, dunque, non sono episodi "distinti fra di loro - ha osservato il Capo dello Stato - soprattutto perche' la volonta' degli aquilani di ricostruire e di ripartire con la vita normale e' un segnale per tutti anche contro chi vorrebbe distruggere la sanita' della nostra convivenza in Europa. Questo e' molto importante".
"RICOSTRUIRE ANCHE IL TESSUTO SOCIALE". A L'Aquila "non c'e' bisogno solo della ricostruzione indispensabile degli edifici, ma anche della ricostruzione del tessuto socioeconomico della città", ha dichiarato Mattarella prendendo la parola al termine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università. Proprio sul ruolo dell'ateneo, il capo dello Stato ha rimarcato: "L'Aquila e' fortemente contrassegnata dal suo carattere di citta' universitaria. La sua universita' ha continuato l'attivita' anche nelle settimane successive al sisma del 2009 e rappresenta un elemento decisivo per la ripresa della citta'. Solo se L'Aquila tornera' ad essere viva, come lo era prima del terremoto, potra' rilanciarsi nel suo futuro".
"UNA QUESTIONE NAZIONALE CENTRALE". Giunto poi nella frazione di Onna, Mattarella ha ribadito che "certamente si', L'Aquila e' una questione nazionale centrale perche' - ha spiegato - il disegno di volonta' di ricostruzione, di convivenza serena sempre in crescita e' in questo momento particolarmente importante non solo per l'Italia ma per tutta l'Europa". Il presidente, prima del suo intervento pubblico, ha effettuato un breve giro tra le macerie del piccolo borgo, recandosi, tra l'altro, nella chiesa del paese appena ristrutturata grazie a fondi della Germania per oltre 3 milioni di euro. Ad attenderlo c'era tutta la comunita', che lo ha accolto con scroscianti applausi. Sempre in forma privata il presidente ha poi portato il suo saluto agli alunni dell'asilo. Come dono gli onnesi hanno regalato a Mattarella un bassorilievo tratto dalle macerie della frazione. Il Capo dello Stato, inoltre, ha ricevuto un cesto di fagioli bianchi tondi con ricette tipiche, fagioli che sono una peculiarita' del borgo di Onna.
L'INCONTRO CON ROBERTA. Mattarella, inoltre, ha incontrato Roberta Barcellona, di Rossano Calabro, una delle studentesse che si sono salvate nel crollo della Casa dello studente: "Il dolore non si dimentica", ha detto il presidente alla giovane poco dopo aver deposto una corona di fiori poggiata sul monumento che, in via XX Settembre, ricorda le vittime di quella tragica notte. Il Capo dello Stato al suo arrivo ha osservato un minuto di raccoglimento proprio di fronte al monumento, poi ha stretto le mani dei famigliari delle vittime scambiando con loro qualche battuta. Ha quindi passato in rassegna le foto degli studenti deceduti affisse nella recinzione che delimita cio' che rimane della Casa dello studente. Nella stessa recinzione uno striscione con le foto delle vittime nel quale campeggia la scritta: "E' triste leggere negli occhi di mamma e papa' la certezza che neanche stasera tornero' a casa".
BABY STEFY SI COMMUOVE. Questo il commento della senatrice Stefania Pezzopane: "Quella del presidente della Repubblica Mattarella a L'Aquila non e' stata una visita formale, ma vera. Il Capo dello Stato ha dato un segnale di grande attenzione, dedicando un'intera giornata a L'Aquila e ai luoghi simbolo. Quando, rompendo il protocollo, e' salito sul palco per fare il suo imprevisto saluto e ha pronunciato nel silenzio solenne la parola 'L'Aquila', non sono riuscita a trattenere la commozione. L'inaugurazione del Tribunale ha poi un senso speciale: L'Aquila non e' e non dovra' mai essere la citta' del malaffare, e rafforzare i presidi dello Stato nel post terremoto e' stata una prova di resistenza e fiducia nel futuro".
Giulio Bertocciani