“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Barretta giudicato colpevole
Sexy ricatti - Condanna a 7,6 anni per il 67enne imprenditore. Cade il vincolo associativo, assolti i familiari
SEXY RICATTI, CONDANNATO BARRETTA - Ernani Barretta, il 67enne, imprenditore di Pescoscostanzo, accusato di aver preso parte, insieme al gigolò svizzero helb Sgarbi, ad una serie di ricatti ad alcune delle donne più ricche di Germania, è stato condannato poco fa da Tribunale di Pescara per il reato truffa aggravata. Dovrà scontare una pena di 7 anni e 6 mesi di reclusione e risarcire le parti civili (Ursula Susanne Klatten ed altre donne tedesche) dei danni loro causati. Soltanto per la Klatten, socia al 50% della casa automibilistica tedesca Bmw, il giudice ha disposo il pagamento della somma di 8 milioni di euro. A Barretta sono state confiscate diverse proprietà, tra cui immobili, denaro contante e una Audi Q7. Assolti per non aver commesso il fatto, invece, il figlio Marcello(34), la figlia Clelia (37), e la moglie Beatrice Batschelet (62). Con loro anche le dipendenti del rifugio "Valle Grande" Prisca Furger (37) e Sandra Fabbro (45), oltre alla moglie dello svizzero Gabriele Franziska Sgarbi (42). Per loro il tribunale ha disposto la trasmissione degli atti al Pm Gennaro Varone per la riqualificazione dei reati: da associazione per delinquere finalizzata alla truffa a quello di riciclaggio. Così ha deciso, dopo due ore di camera di consiglio, il presidente del collegio del tribunale di Pescara Camillo Romandini.
BARRETTA: «SENTENZA INGIUSTA» - Il legale del principale protagonista di questa vicenda, Sabatino Ciprietti, si è detto soddisfatto del giudizio del tribunale poichè è caduto il vincolo associativo. Ernani Barretta, invece, ha parlato di «una sentenza ingiusta. Non ho fatto nulla. La parola giustizia è soltanto scritta dentro le aule di tribunale ma loro (l'accenno è ai poteri forti) non si mordono». Ora ci sarà l'appello, perchè ci si può considerare definitivamente colpevoli soltando dopo il terzo grado di giudizio.
Marco Beffe