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Banca Tercas: chiesto il rinvio a giudizio per 16 persone
Nei guai, oltre ad alcuni imprenditori, anche un ex direttore generale, accusato di aver utilizzato a suo vantaggio il patrimonio dell'istituto di credito
TERCAS, CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER 16 PERSONE. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 16 persone, tra cui un ex direttore generale di Banca Tercas, accusato di aver utilizzato, approfittando della sua posizione di vertice, il patrimonio e le potenzialita' finanziarie dell'istituto di credito teramano (cosiddetta 'banca parallela') a esclusivo vantaggio proprio e di alcuni imprenditori suoi amici.
I REATI CONTESTATI. Associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalita', ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d'Italia, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta della societa' Gepafim Holding e riciclaggio sono i reati contestati, a seconda delle singole posizioni, dai pm Maria Francesca Loy e Giuseppe Cascini.
UDIENZA L'11 FEBBRAIO 2015. L'11 febbraio prossimo, davanti al gup Giulia Proto, dovranno comparire, tra gli altri, alcuni noti imprenditori. Le indagini sulla Banca Tercas sono state condotte dalla procura di Roma perche' nella Capitale sono stati avviati i procedimenti legati al fallimento del gruppo Dimafin di Di Mario e perche' e' romana la competenza a indagare sul reato di ostacolo all'attivita' di vigilanza di Bankitalia, parte offesa in questo giudizio assieme alla Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo (Tercas).
L'ACCUSA. Stando a quanto accertato dai magistrati e dalla Guardia di Finanza, grazie a Tercas il gruppo di imprenditori indagati e' accusato di aver ottenuto "ingenti finanziamenti con modalita' non rispettose dei protocolli istruttori adottati dalla Banca nei confronti di tutti gli altri clienti e che, oggi, all'esito del commissariamento, sono stati qualificati tutti come crediti di difficile recupero (ovvero 'ad incaglio e/o sofferenza') per un importo complessivo di 200 milioni di euro".
Redazione Teramo