“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ballottaggi. Un "Polo" di dubbi
Montesilvano - Come gestirà Maragno il 19% dei consensi. Due ipotesi: sarà fedele alla linea o andrà verso Di Mattia?
MONTESILVANO VERSO IL BALLOTTAGGIO - Il vincitore morale di queste complicate elezioni montesilvanesi è senza dubbio lui: l'uomo della Guardia di Finanza, Mr 20%, il dott. Francesco Maragno. Se non fosse sceso in campo e non avesse deciso di partecipare alle elezioni nella quinta città d'Abruzzo probabilmente, già a quest'ora, avremmo il nome del sindaco post Lillo Cordoma. Insieme al Fli ed alle liste del Polo per l'Alternativa Maragno è riuscito a conquistare 5042 consensi, pari al 19,14% del totale dei voti espressi (27.492). Un bel bottino -non c'è ce dire - che fa gola soprattutto a Manola Musa (26,73% delle preferenze) che deve recupare un gap con l'avversario più votato Attilio Di Mattia (41%).
QUALI SCENARI FUTURIBILI - Analizziamo gli scenari palusibili in vista dei ballottaggi previsti il 20 e 21 maggio. Impossibile immaginare che Daniele Toto e Francesco Maragno preferiscano scegliere di rimanere all'opposizione e stare a guardare il lavoro altrui. Vigilare come un cane da guardia la prossima Giunta di Montesilvano (Di Mattia o Musa) sarebbe - lo ripetiamo - alquanto improbabile. Perchè, invece, non ottimizzare l'ottimo lavoro svolto conquistato con questo progetto politico magari "apparentandosi" con uno dei due? Già, ma chi? Qui c'è un ma grosso come una casa ed è tutto bello concentrato nella così detta : "questione morale". Il successo personale di Maragno e del Polo per l'Alternativa è dipeso probabilmente dal fatto che si sono - appunto - presentati agli elettori come alternativi a Centrosinistra e Centrodestra. Durante la campagna elettorale, poi, sono state frequentissime le accuse bipartisan, sia a Di Mattia che alla Musa, di aver candidato nelle liste persone inquisite dalla Magistratura.
DI MATTIA O LA MUSA? - A nostro avviso il primo, Attilio Di Mattia, sarebbe l'alleato naturale per governare nella città di Montesilvano, dunque, in vantaggio in vista di una possibile allenanza. L'apparentamento a destra, infatti, ci sembra improbabile anche da un punto di vista politico: Fini e Casini sono più vicini al Pd che ad Alfano. Il Pdl, poi, è un partito indigesto al coordinatore regionale Daniele Toto che, al momento, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Al contrario, se Maragno fosse andato al ballottagio al posto della Musa, sarebbe stato possibile - sempre a nostro avviso - un allargamento a destra. Dunque, facendo sintesi, gli "scenari futuristici" potrebbero essere soltanto due: a) rimanere alla finestra; b) un accordo con il centrosinistra di Di Mattia. Già ma la giovane spregiudicata promessa della politica abruzzese accetterà o digerirà questa nuova situzione? La politica non è sempre un mistero.
Marco Beef