“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
#BIRDBOXCHALLENGE: Netflix ispira una nuova follia collettiva
Migliaia di spettatori stanno imitando la protagonista Sandra Bullock con gli occhi per le attivita' quotidiane. La casa di produzione ha diramato un comunicato per arrestare questo fenomeno assurdo
#BIRDBOXCHALLENGE: NETFLIX ISPIRA UNA NUOVA FOLLIA COLLETTIVA. Una forza misteriosa ed invisibile ha decimato la popolazione mondiale, e, come una novella Medusa o i Dissennatori di Azkaban prende l’aspetto delle paure più paralizzanti di chi è alla sua presenza e li spinge a compiere gesti pericolosi e mortali, fino al suicidio.
E’ questo il punto da cui prende le mosse il film horror “Blind box”, prodotto da Netflix e disponibile sulla piattaforma online.
Per sfuggire a questa malefica entità e proteggere i propri figli, Sandra Bullock, che interpreta la protagonista Malorie, decide di intraprendere un pericoloso viaggio verso un posto sicuro, e per sopravvivere, dovrà affrontare il lungo percorso con gli occhi coperti da una benda.
La sceneggiatura originale e la interpretazione della #Bullock hanno assicurato il successo alla pellicola, successo arrivato con pericolosi effetti collaterali.
Infatti, negli Stati Uniti, sono stati in moltissimi che, utilizzando l’hashtag #birdboxchallenge, riproducono le scene del film o si dedicano ad eseguire attività di vita quotidiana, bendati come la protagonista.
In molti casi si tratta di video esilaranti, ma spesso gli “attori” mettono a rischio la propria incolumità, guidando auto, attraversando strade o utilizzando utensili da cucina completamente privi della vista, tanto che la piattaforma di streaming ha dovuto invitare espressamente i propri utenti a non cimentarsi con la #birdboxchallenge, per senso civico ma forse anche timore (direbbero i maligni) di cause milionarie per il risarcimento del danno.
Il fenomeno porta con se numerosi interrogativi, tutti connessi con i profondi mutamenti indotti dal web e dalla possibilità di essere perennemente online: il narcisismo, la voglia di apparire ma soprattutto una sorta di pensiero magico che fa sottovalutare rischi connessi alle nostre attività sulla rete, come se non si trattasse della nostra vita ma di quella di un nostro avatar di un videogioco. Interrogativi a cui è assai difficile dare una risposta. L’unico fatto è la diffusione imprevedibile e
virale di questi accadimenti.
I numeri parlano chiaro: ad oggi oltre 19.500 post sono stati pubblicati con l’hashtag #birdboxchallenge, ma dato il rapido sorgere e poi morire di ogni fenomeno nato sul web, probabilmente sul web si parlerà presto d’altro, fino al prossimo challenge.
SC