“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Attacco hacker alla Asl de L’Aquila: ecco il “j’accuse” di Sospiri
Il presidente del Consiglio regionale ha rilasciato dichiarazioni pesanti sulle responsabilità durante un convegno sulla cyber security. Intanto nel centrodestra é bagarre a pochi mesi dal voto
A sorpresa il Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri ha ammesso la gravità dell’attacco informatico alla ASL1 de L’Aquila quando ieri, davanti ai tecnici informatici convenuti all’Expo Cyber Security tenutosi a Pescara, ha candidamente dichiarato che “quello che è avvenuto a L’Aquila purtroppo non è affatto imprevisto”, aggiungendo rincarando la dose che “io avevo più volte avvisato della debolezza e vetustà dei sistemi informatici e delle strutture”, e poi “che la rete della ASL de L’Aquila fosse a rischio collasso era un fatto noto”. Il politico pescarese ha però minimizzato sull’attacco alla Regione osservando che “il Consiglio Regionale ha resistito un po’ meglio”. In realtà nel mirino dei cybercriminali è finita anche la rete informatica degli uffici della Giunta, tanto che per precauzione è stato sospeso lo sportello online del settore Ambiente.
La denuncia di Sospiri che coinvolge il suo stesso governo di centrodestra non è però arrivata come un fulmine a ciel sereno. Infatti già da tempo il Consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele aveva denunciato il furto dei dati sensibili della ASL 1 de L’Aquila a danno dei pazienti. Il pentastellato Fedele, commentando l’intervento di Sospiri, ha così replicato: “In questo mare di scaricabarile e confusione una cosa è certa" e poi "i cittadini abruzzesi sono stati colpiti due volte: la prima da un gruppo di cyber criminali, che ha rubato i dati sensibili dalla rete; la seconda da una politica pressapochista e confusionaria che ha palesato una pessima gestione“.
Dichiarazioni pesantissime, queste ultime, che si sommano al silenzio - interrotto da alcune dichiarazioni rilasciate al momento del casus belli - da parte del primo cittadino abruzzese, quel Marco Marsilio che sulla vicenda che riguarda la salute e la sanità pubblica non ha aggiunto molto. Per alcuni si tratta di amara consapevolezza rispetto alla risoluzione di un caso onestamente difficilissimo ma che il grande Franco Battiato avrebbe descritto, come in un suo celebre brano del 1991: “Povera Italia”, e parlando in generale della politica ebbe modo di affermare in modo impietoso e implacabile che “tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni”.
Detto ciò ora tocca capire, che è la cosa più importante perché si tratta di un evento nefasto di concretezza insopportabile, come verrà gestito il rapporto con il cyber ricatto e la nostra governance rispetto agli interessi dei cittadini/pazienti coinvolti.