“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
STRISCIONI CONTRO LA CURA MONTI - «Non crediamo alla cura Monti, ridurre i lavoratori alla schiavitù non aiuterà lo sviluppo», è questo il senso del messaggio che il sindacato CasaPound vuole comunicare con la protesta degli striscioni, oggi, in tutta Italia ed anche a Pescara. Un messaggio, francamente condivisibile, contro la riforma dell’articolo 18 «che punta a ridurre i lavoratori in schiavitù’». A rivendicare la protesta Blu, Blocco lavoratori unitario, il sindacato nato in seno a CasaPound Italia, che aveva già messo a segno azioni contro i licenziamenti dell’azienda di autotrasporto trentina Arcese e della Omfesa, le Officine meccaniche ferroviarie del Salento.
LAVORATORI VS. MERCATI - «Art. 18: lavoratori licenziati, mercati deliziati», «Art. 18: lavoratori pezzenti, mercati contenti», «Art. 18: lavoratore disperato, mercato rassicurato», «Art. 18: lavoratore schiavo, spread in calo» sono i messaggi lanciati dagli striscioni, comparsi su muri, cavalcavia e davanti alle sedi di partiti, istituzioni e sindacati di città e piccoli centri dal nord al sud del paese per protestare contro una riforma che, si legge sul volantino diffuso dal sindacato, «vuole avvicinare le condizioni dei lavoratori italiani a quelle dei lavoratori del terzo mondo». Ma, secondo Blu, «peggiorare la condizione dei lavoratori non porterà nuovi investimenti in Italia e certamente non impedirà alle imprese di delocalizzare alla ricerca di lavoratori low cost». «Non saremo mai competitivi con i lavoratori del terzo mondo che lavorano per pochi euro, senza sicurezza, senza orari, senza tutele – spiega il volantino - finché non saremo schiavi anche noi». Per questo, si legge, «non crediamo alla riforma del lavoro, non crediamo che rendere più facili i licenziamenti porterà sviluppo per il paese e di conseguenza più lavoro. Il lavoro in sé non è indice di benessere: la qualità del lavoro, la sicurezza sul lavoro, la giusta retribuzione per il proprio lavoro sono benessere».
"NO MORE" FABBRICHE, SOLO SPECULAZIONI - Secondo il sindacato di CasaPound Italia «nessuna fabbrica verrà aperta in Italia grazie a questa riforma il cui unico obiettivo è rendere appetibili agli speculatori internazionali i Buoni del Tesoro italiani». «E gli speculatori – sottolinea Blu - comprano Bot solo se vengono convinti che qui in Italia il mercato ha campo libero e i lavoratori la testa china e la coda tra le gambe». Soprattutto, evidenzia il Blocco unitario lavoratori, «vendere Bot agli speculatori non vuol dire sviluppo ma solo altro debito pubblico e consegnare la Nazione agli strozzini internazionali».
Redazione Independent