“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Arrivano i nuovi barbari
La Casta trema: se continua così Grillo ne manderà almeno 120 in Parlamento. Le preoccupazioni del Colle
ARRIVANO I NUOVI BARBARI. Ne sono tanti forse 120, forse di più quelli del M5S che andranno in Parlamento, gettando lo scompiglio tra i partiti tradizionali di destra di sinistra e di centro che stanno studiando le contromisure per arginare la marea montante dei grillini. Anche il Presidente della Repubblica Napolitano che, dopo le amministrative dello scorso maggio, non aveva sentito il boom del M5S, sicuramente lo avrà sentito adesso, dopo il voto isolano. Anche lui starà alacremente studiando le contromisure da approntare. La Casta vede un grosso rischio nelle prossime tornate elettorali quando si andrà al voto prima a gennaio per le regionali del Lazio, Lombardia e del piccolo Molise e poi nel mese di aprile per il rinnovo del Parlamento.
LA CRISI DELLA POLITICA. Tra astensionismo e movimento di Beppe Grillo, il pericolo per l'establishment è serio. Anche i partiti della sinistra radicale sono in seria difficoltà perchè le previsioni dei risultati elettorali dei partiti di Vendola e di Di Pietro, non sono positive. Anche la notizia che Vendola è stato prosciolto dall'accusa del reato di abuso di ufficio probabilmente non inciderà più di tanto sulla propensione al voto degli italiani. Il Pd, il Pdl, l'Udc e via dicendo hanno deluso gli italiani e questo era prevedibile. Meno scontato era il fallimento del Governo dei Professori su cui molti avevano riposte le speranze non solo di una ripresa economica ma anche di un rinnovamento della politica. Il sobrio Monti però, con nuove tasse, manovre restrittive odiose e leggi anticorruzione fasulle, ha deifinitivsmente azzerato le speranze di coloro che avevano riposto la fiducia nel suo governo. Bastano queste considerazioni per prevedere che nelle prossime elezioni quelli che non andranno al voto saranno in maggioranza e che il Movimento 5 Stelle potrebbe essere il primo partito, o movimento che dir si voglia, a sedere in Parlamento.
LE PREOCCUPAZIONI DEL PRESIDENTE. Il Colle è ben consapevole della delusione e della sfiducia nella politica che circola tra i cittadini e non passa giorno che non inviti Parlamento e Governo ad un maggior impegno per affrontare quelli che, per lui, sono i nodi da sciogliere prima di andare al voto: legge di stabilità, riforma elettorale, legge anticorruzione e legge che introduca un controllo serio sui rimborsi elettorali ai partiti. Spera così di ristabilire un pò di fiducia e di arginare l'avanzata dei seguaci di Grillo, che notoriamente vede come il fumo negli occhi. I più preoccupati dell'avanzata del M5S, sembrano essere quelli della Lega Nord, che temono un vero travaso di voti dal proprio elettorato a quello del Movimento. Anche gli altri partiti ed il Quirinale sono in fibrillazione e puntano su una riedizione del Governo Monti o comunque di un governo che non si discosti dalla sua politica. E' stato lo stesso premier Monti a confessare che chiunque vinca le elezioni dovrà "muoversi all'interno delle regole e delle politiche decise nell'ambito europeo". Attualmente chi può garantire la continuità della politica montiana voluta da Napolitano è una grande coalizione trasversale formata da PD, Edc, FLI e avanzi del PDL o dalle sue varianti. D'altra parte c'è pure la scusa del pericolo Grillo a spingere i partiti all'inciucio. Tutto sommato quindi andare alle urne col "Porcellum" che garantisce un sostanzioso premio di maggioranza, non dispiace molto.
Clemente Manzo