Arresti Spoltore, Ranghelli: "Torno tra qualche giorno"

Ma intanto aleggia lo spettro del Commissario

Arresti Spoltore, Ranghelli: "Torno tra qualche giorno"

SPOLTORE - Nonostante le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per l'inchiesta sull'urbanistica il Sindaco Franco Ranghelli ha fatto sapere ai suoi fedelissimi che non si dimetterà. "Vado avanti, non mi dimetto. Torno tra qualche giorno", sono queste le parole che trapelano da ambienti vicini al Sindaco di Spoltore e che sono state comunicate ai dipendenti del Comune. Tra gli arrestati, tutti ai domiciliari, anche l’ex presidente del consiglio regionale Marino Roselli ed il consigliere comunale Luciano Vernamonte. C'è attesa anche per le decisioni del direttivo di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) che dovrebbero spingere per le dimissioni del consigliere, indagato, Ernesto Partenza. Anche in questo caso il condizionale è d'obbilgo visto che rumors dicono che anche il consigliere dovrebbe seguire la strategia scelta da Ranghelli. Se Sel dovesse imporre il suo volere allora non ci sarebbe più la maggioranza in Consiglio comunale e la governace della cosa pubblica passerebbe ad un Commissario prefettizio, mentre così il ruolo di Primo cittadino spetterebbe al Vice Sindaco Luciano D'Incecco 

LE ACCUSE

Dalle oltre 100 pagine di ordinanza firmate dal gip, su proposta del pm Gennaro Varone, emergerebbe una realtà inquietante nella gestione della cosa pubblica. Si parla di una 'cabina di regia' atta a condizionare le scelte dell'Amministrazione volte a favorire imprenditori o persone vicine, per interessi di varia natura, alla triade Ranghelli, Roselli e Vernamonte. I reati contestati dalla magistratura pescarese sono quelli più gravi previsti dal codice penale: concussione, corruzione, falso ideologico, abuso d'ufficio ed associazione a delinquere. Tredici gli indagati finiti in un indagine durata oltre 8 mesi. Sotto la lente della magistratura ci ono gli atti per l'ampiamento del cimitero, la trasformazione delle destinazioni d'uso di diversi terreni agricoli in edificabili ed il Prg spoltorese, le due torri di Villaraspa, la gestione dei rifiuti, gare d'appalto ed altri atti amministrativi (multe).

"Ma le indagini non si fermano qui", come trapela dalla Procura di Pescara.

TUTTI GLI INDAGATI

Marino Roselli in qualità di progettista libero professionista, Franco Ranghelli, sindaco Spoltore, Luciano Vernamonte, vice presidente Ambiente Spa. Tutti e tre sono da questa mattina agli arresti domiciliari. Sono indagati nella stessa indagine anche Alessandro D’Onofrio di Atri, titolare delle ditte Masserra costruzioni e D’Onofrio costruzioni, Ernesto Partenza, Luigi Zampacorta, Pino Luigioni, consigliere Spoltore, Claudio Santurbano, assessore comunale, Enzo Giansante, Tullio Michele Ernesto Santroni, responsabile lavori pubblici, Giuseppe Del Pretaro, tecnico del Comune di Spoltore, Alessio Carletti, Angelo Mario D’Eramo, autorità di bacino della Regione.

LA RABBIA DEI CITTADINI

I cittadini sono indignati per quanto sta accadendo. A Spoltore le voci circolavano da tempo sui comportamenti dei protagonisti della politica e sulla gestione della cosa pubblica. Fino a ieri si trattava solo di chiacchiere da bar, ma ecco che qualcosa che si sospettava comincia a delinerarsi. Ovviamente la nostra Costituzione ci impone di essere grantisti, ma un conto è la Carta un conto sono i tempi della giustizia. Il Pd spoltorese ha fatto sapere di avere in programma una serie di azioni per divulgare la battaglia politica condotta dentro e fuori il Palazzo di città contro gli indagati. "Una battagla - dice Giovanni Tremante - incominiciata tre anni fa con l'espulsione dal Pd di Franco Ranghelli e Marino Roselli".