“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Aria metropolitana
Polveri sottili peggio che a Taranto, le patologie tumorali aumentate del 30%: e la politica che fa? Tavoli e incontri
AREA METROPOLITANA: ARIA PESSIMA. Nemmeno due settimane fa Augusto De Sanctis, presidente di Wwf Abruzzo, aveva dichiarato che le polveri sottili che si respirano nell'area metropolitana (Pescara, Spoltore, San Giovanni Teatino, Sambuceto e Chieti Scalo) superano di tre volte quelle di Taranto. «È sconvolgente - aveva affermato De Sanctis del Wwf - ma la situazione di Pescara e dintorni è chiaramente un caso europeo. I livelli di Pm10 sono di gran lunga superiori a quelli registrati a Taranto». Non ci fidiamo di un attivista? Va bene, facciamo parlare la scienza. Il 4 ottobre scorso il professor Gaetano Silvestre, primario di Neurofisiopatologia pediatrica dell’Ospedale Civile di Pescara, nel corso dell’assemblea organizzata a Santa Teresa di Spoltore, sui problemi dell’inquinamento aveva spiegato che le « le polveri sottili come Pm10, il Pm 2,5, i Voc (volatili) e i Dep (incombusti di diesel), sono sostanze pericolose per la nostra salute perché le nostre difese non sono abituate a ricercare queste nuove molecole che provengono dai motori. Aumentano dunque le malattie legate all’apparato respiratorio ed altri tipi di patologie». Se anche il professore non vi ha convinto allora che ne dite del dottor Felice Vitullo, ricercatore e coordinatore per l'epidemiologia e l'assistenza ai pazienti con linfomi, leucemie e altre neoplasie? «L’aumento delle patologie tumorali - aveva detto il ricercatore - ha subito un aumento esponenziale nell’area compresa tra Pescara, Spoltore e Chieti. Eppure questa era una delle regioni italiane dove l’incidenza tumorale era più bassa. Negli ultimi 20 anni c’è stato un aumento con picchi del 30%: significa che è peggiorata gravemente la qualità dell’aria e dell’acqua. Occorre istituire immediatamente il registro sanitario, non basta solo quello dei tumori, incrociando i dati si possono vedere quali sono le cause e, possibilmente, cercare le soluzioni. Purtroppo fino ad oggi è stato fatto ben poco dagli enti che se ne dovrebbero occupare e questo stato di cose non più tollerabile». E la politica che fa? Naturalmente: nulla! Al massimo organizza ancora tavoli, incontri, azzarda il "solito" progetto pilota, che significa mettere un centralina qua e là nella speranza che i dati rilevati dall'Arta siano errati. Ma le cellule tumorali non aspettano, così come la salute umana non può essere abbandonata a se stella. Allora la domanda è questa: perchè in campagna elettorale parlate di inquinamento e risoluzione dei problemi se poi, quando vi tocca affrontarli sul serio, non siete capaci di fare altro che incontri e bla bla bla. Non ci vuole mica uno scienziato per capire il problema si risolve "delocalizando" le attività inquinanti (il cementificio) e impostando finalmente un programma di moblità urbana che disincentivi l'uso delle automobili (gas di scarico compresi).
Marco Beef