Arcore hardcore, trema Letta

Berlusconi condannato a 7 anni: secondo il tribunale di Milano ha avuto rapporti sessuali con Ruby "Rubacuori" da minorenne

Arcore hardcore, trema Letta

BERLUSCONI CONDANNATO A 7 ANNI DI RECLUSIONE. Dopo la sentenza del maggio scorso, che aveva confermato la condanna del signore di Arcore a 4 anni di reclusione per la frode fiscale di Mediaset per 7,3 milioni di euro, arriva per l'ex premier un'altra tegola giudiziaria dalla IV sezione penale del tribunale di Milano. La corte, presieduta dal giudice Giulia Turri, ha condannato l'imputato Berlusconi Silvio a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il reato di concussione per costrizione e prostituzione minorile. La sentenza che ha superato di 1 anno
la richiesta del PM che era stata di 6 anni,è stata applaudita da un gruppo di manifestanti fuori dal tribunale che ha intonato le note di "Bella ciao".

POSSIBILE LA FALSA TESTIMONIANZA PER 33 TESTI A DIFESA DI BERLUSCONI
I giudici hanno rinviato in procura le dichiarazioni di molte "olgettine", di un agente della questura di Milano, di Mariano Apicella, oltre a quelle di 4 figure di primo piano del Pdl: Bruno Archi vice ministro degli esteri, il deputato Valentino Valentini, la senatrice Maria Rosaria Rossi e la parlamentare europea Lucia Ronzulli; in totale33 testimoni che rischiano di essere incriminati per falsa testimonianza. La vicenda è nota: l'allora ex presidente del consiglio, secondo la sentenza, avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con "Ruby" benché sapesse che Karima el Marough al tempo fosse ancora minorenne. Berlusconi avrebbe inoltre approfittato della carica di primo ministro, che ricopriva al tempo, per indurre agenti della questura di Milano, con telefonate da Parigi, a consegnare
a Nicole Minetti la minorenne.

IL GOVERNO LETTA TREMA MA NON CADE, PER ORA. La preoccupazione dei due azionisti del governo delle "larghe intese ", è stata quella di evitare che la sentenza potesseavere ripercussioni sul governo Letta, che si trova all'inizio di una settimana veramente difficile, non solo per la sentenza
della magistratura, ma anche per l'aumentata tensione nella maggioranza e per i rapporti difficili con i sindacati concordi nelle critiche al pacchetto sul lavoro. I principali esponenti del Pdl oltre ad esprimere lo sdegno per una condanna che "rappresenta un giorno nero per la democrazia italiana", come ha affermato Maurizio Sacconi,si sono però subito dopo richiamati al senso di "responsabilità per quel che riguarda l'aspetto politico", come ha affermato Fabrizio Cicchitto. Il Pd, da parte sua ha evitato di gettare benzina sul fuoco. Infatti in una misurata dichiarazione ufficiale "esprime rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia". Naturalmente per i renziani, che continuano ad affermare che "Berlusconi deve essere condannato dagli elettori e non con i verdetti delle aule giudiziarie", questa sostanzialmente è una "sentenza politica", per cui dire che "la legge è legge e le sentenze devono essere rispettate", come ha fatto Antonio Di Pietro pur essendo di una lampante ovvietà, nell'attuale contesto politico sociale e mediatico che tutto tende a sopire, assume un carattere quasi dirompente. Purtroppo, continua l'ex leader dell'Italia dei Valori "siamo nell'Italia delle barzellette"..e "in questi ultimi 20 anni
Berlusconi ha utilizzato il suo ruolo istituzionale, di parlamentare, di presidente del consiglio e di leader di partito solo per evitare la galera". Come dargli torto?.

Clemente Manzo