“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Arcore. Il "solito" pasto
Berlusconi annuncia l'accordo con la Lega in cambio della Lombardia. Lo scenario post-elettorale
PDL-LEGA, BERLUSCONI: "SIGLATO L'ACCORDO". Come al "solito", da ormai una decina d'anni a questa parte, il luogo dove vengono siglati gli accordi pre-elettorali tra Lega e Pdl è nella casa del "dominus" del centrodestra, Silvio Berlusconi, ad Arcore, durante una cena notturna. E' lo stesso tre volte Presidente del consiglio ad annunciarlo. «Ho firmato io e per la Lega Nord Maroni, che sarà candidato comune in Lombardia. Io sarò leader dei moderati. Il premier sarà da decidere, ove vincessimo». Sul nome del candidato premier non si è sbilanciato «non sarà Corrado Passera ma piuttosto Angelino Alfano ed io ministro dell'Economia». Su Monti il giudizio è severo «La delusione è stata così grande che non credo possa esserci possibilità di dialogo». Eh, già! Ma che succederà il 26 febbraio, il giorno dello spoglio elettorale? Lo scenario politico sembra quantomai incerto. I sondaggi danno il centrodestra in rimonta ed il pericolo è che ci possa essere una maggioranza al Senato diversa da quella della Camera. Risultato: inciuci e ingovernabilità. Anche questo è il solito.
I SONDAGGI E LA LEGGE ELETTORALE. La legge elettorale "Porcellum" con cui si voterà, a firma del leghista Roberto Calderoli, stabilisce il Premio di maggioranza alla Camera dei Deputati, un minimo di 340 seggi, alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Per quanto concerne il Senato, il premio di maggioranza è invece garantito su base regionale, in modo da assicurare alla coalizione vincente in una determinata regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati. Gli ultimi sondaggi danno la coalizione Pd e Sel intorno al 28% di consenso, mente Pdl e Lega si fermano al 24. Ma c'è un forte rischio pareggio al Senato della Repubblica dove sono in bilico diverse regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Friuli) più la "solita" Sicilia. Naturalmente c'è anche la variabile del Professore: Il 16% degli elettori voterebbe oggi una coalizione per Monti Premier. E Grillo? In calo tra il 12 ed il 14% dei consensi. Giù anche Ingroia, compreso tra una forbice del 4%/7% e "Fermare il Declino" di Oscar Giannino che punta al 4%. Insomma: davvero un gran caos.
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