Approvata legge Anti Pelliccia

Via libera dal Consiglio Regionale alla proposta di legge Lav per vietare gli allevamenti a scopo di vanità

Approvata legge Anti Pelliccia

PELLICCE: REGIONE ABRUZZO APPROVA RISOLUZIONE DELLA LAV. Oggi il Consiglio Regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità la Risoluzione proposta dalla LAV con la quale impegna il Presidente della Regione e la Giunta a trasmettere ai Presidenti di Senato e Camera la richiesta di approvare la proposta di legge in materia di “divieto di allevare, catturare e uccidere animali per la produzione di pellicce”. Un forte segnale, ampiamente condiviso da tutte le forze politiche del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, che va in direzione della volontà della maggioranza degli italiani, che già in più di una occasione si sono espressi contro lo sfruttamento degli animali per la produzione di pellicce (l’83% degli italiani come rilevato anche da Eurispes nel “Rapporto Italia 2011” e successivi), anche tramite la sottoscrizione di una specifica petizione di iniziativa popolare indetta dalla LAV nel 2011, e che ad oggi ha trovato il consenso di circa 100.000 cittadini.

COSA CONTIENE LA PROPOSTA DI LEGGE. La proposta di legge LAV, sostenuta in Parlamento da diversi schieramenti e che, se approvata, metterà al bando gli allevamenti di animali ‘da pelliccia’, è già stata depositata al Senato (S62 prima firmataria Sen. Silvana Amati –PD-) e alla Camera (C288 prima firmataria On. Michela V. Brambilla –PDL-), e attende solo la calendarizzazione nei lavori delle Commissioni parlamentari. “La LAV plaude all’iniziativa del consigliere regionale Maurizio Acerbo (RC) e ringrazia il Consiglio Regionale dell’Abruzzo per l’impegno nel salvare la vita di migliaia di animali sfruttati nell’industria della pellicceria. Ora il Parlamento avvii subito l’iter legislativo per l’approvazione della legge già assegnata alle commissioni”, dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce.

LA SITUAZIONE IN EUROPA. In Europa, l’allevamento di animali “da pelliccia” è un’attività in declino e sempre più Stati Membri stanno adottando provvedimenti normativi non solo restrittivi e disincentivanti, bensì veri e propri provvedimenti di messa al bando, come già fatto da: Inghilterra (2000, divieto per tutti gli animali); Irlanda del Nord (2003, divieto per tutti gli animali); Scozia (2003, divieto per tutti gli animali); Austria (2004, divieto per tutti gli animali); Croazia (2007, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2017); Bosnia (2009, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2018); Danimarca (2009, volpi effettivo dal 2024); Slovenia (2013, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2015). Persino l’Olanda, che oggi costituisce il terzo paese al mondo produttore di pelli di visone con oltre 5 milioni di animali allevati all’anno, ha approvato a dicembre 2012 il divieto di allevamento di animali ‘da pelliccia’, che sarà vigente dal 2024; mentre il divieto di allevamento di chinchilla e volpi per la produzione di pellicce è già in vigore dal 2008.

IN ITALIA 20 ALLEVAMENTI ATTIVI. In Italia sono attivi oggi meno di 20 allevamenti che ogni anno sono causa della morte di circa 200.000 visoni (unica specie allevata in Italia per tale finalità); si tratta di un settore zootecnico marginale, se confrontato con altri paesi del nord Europa dove, nonostante maggiori interessi economici e sociali, le istituzioni rappresentative hanno fatto propri i nuovi valori etici di rispetto e tutela dei diritti degli animali sempre più diffusi nella società moderna, mettendo definitivamente al bando tali attività.



Redazione Independent