“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Appello Housework. La Procura di L'Aquila chiede assoluzione per D'Alfonso
E' praticamente finita l'epopea giudiziaria del governatore d'Abruzzo arrestato il 12 dicembre 2006 per presunte tangenti negli appalti pubblici
APPELLO HOUSEWORK: PER D'ALFONSO SI PROSPETTA L'ASSOLUZIONE.Sembra quasi finita l'epopea giudiziaria che ha travolto l'attuale governatore di Regione Luciano D'Alfonso arrestato il 12 dicembre 2006, quando era sindaco di Pescara, con l'accusa di presunte tangenti negli appalti comunali. E', infatti, notizia di poco fa che la procura della Corte di Appello di L'Aquila ha chiesto la conferma della sentenza dell'11 febbraio 2013: non procedere per alcuni reati ormai estinti per Luciano D'Alfonso e gli altri imputati per le tangenti a Pescara.
il procuratore della Corte d'Appello dell'Aquila, Nicola Picardi, al termine della requisitoria al processo in corso in Corte d'Appello all'Aquila ha chiesto la condanna solo per tentata concussione del dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio, all'epoca braccio destro dell'attuale presidente della regione. La Procura parlando del reato di associazione per delinquere per il quale ha chiesto l'assoluzione per tutti gli imputati, ha contestato le conclusioni della procura di Pescara parlando di "fatti scollegati tra di loro, non c'era nessun modus operandi deliberato", dando ragione così a gran parte della sentenza emessa nel 2013 dal tribunale di Pescara presieduto dal giudice Antonella Di Carlo.
Adesso resta in piedi sono il procedimento sulla strada Mare-Monti per collegare Penne con Pescara, un'opera rimasta incompiuta ma costata alla collettività già 6milioni di euro e per la quale l'allora presidente della Provincia di Pescara D'Alfonso venne imputato con l'accusa di concorso esterno in falso ideologico.
Redazione Independent