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Appalti. La bomba da Napoli
La procura sui lavori da 37milioni per il centro elettronico. Arrestato l'Ad di Telespazio, nei guai l'ex prefetto Iurato
APPALTO CENTRO POLIZIA NAPOLI. COINVOLTI NOMI GROSSI. Una "bomba" è partita questa mattina dalla procura di Napoli che indaga sui lavori da 37milioni di euro per il centro elettronico nazionale della Polizia di Stato, nel quartiere Arenella, all'interno della Reggia di Capodimonte. Nel mirino degli inquirenti nomi grossi delle istituzioni, funzionari pubblici ed imprenditori per un totale di 12 persone coinvolte nelle presunte irregolarità nel'assegnazione dei lavori. Tra queste c'è l'amministratore delegato di Telespazio, l'azienda di information technology, con sede ad Avezzano, Carlo Gualdaroni, che è stato arrestato in carcere. Guai anche per l'ex prefetto di L'Aquila, Giovanna Iurato, per il quale la procura ha chiesto l'interdizione dai pubblici uffici. Ai domiciliari sono finiti il prefetto poi Oscar Fioriolli, ex questore di Genova e Napoli, tra i massimi dirigenti del ministero dell'Interno, Guido Nasta, Luigi De Simone ed Enrico Intini. Mentre per l'ex provveditore alle Opere pubbliche di Campania e Molise, Mauro Mautone, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
LE ACCUSE DELLA PROCURA. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, corruzione, abuso di ufficio, turbativa d'asta, frode in pubbliche forniture, rivelazione del segreto d'ufficio e falso. Per la procura, in particolare, sarebbero state acquistate apparecchiature obsolete e inutilizzabili. Tra le aziende coinvolte la Elsag Datamat del gruppo Finmeccanica.
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