“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Angelini crolla. Nuovo rinvio
"Sanitopoli" - Il «grande accusatore» di Del Turco si sente male e lascia l'aula del tribunale. Si riparte il 18 aprile
"SANITOPOLI" E' ANOCRA LI'- Il processo, cosiddetto "Sanitopoli", sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese e che hanno portato alla defenestrazione della Giunta di Ottaviano Del Turco, è ripreso, questa mattina, dopo gli scioperi degli avvocati e le udienze saltate a causa dei certificati medici presentati da Vincenzo Angelini. In realtà l'udienza odierna non ha prodotto gli effetti sperati per l'economia processuale. Sia la difesa che i pubblici ministeri del pool della procura (Trifuoggi, Bellelli, De Florio) si aspettavano qualcosa di più: il "grande accusatore" Angelini si è sentito male proprio mentre era seduto al banco dei testimoni. In quel momento lo stava controesaminando il legale dell'imputato Ottaviano Del Turco, Giandomenico Caiazza, ma Angelini ha detto che si sentiva male e che doveva allontanarsi dall'aula. Si riprenderà, dunque, il 18 aprile e non il 12, come precedentemente stabilito dal calendario del giudice Carmelo De Sanctis, per un impegno improrogabile ad un giudice del collegio. Intanto sul processo incombe lo spettro della prescrizione: sono stati sentiti poco meno di 50 testimoni e ne mancano all'appello ancora 560, tra i quali spiccano i nomi di Romano Prodi e Carlo De Benedetti.
ANGELINI CONFERMA LE ACCUSE - L’ex patron di Villa Pini, che nel processo figura nella doppia veste di corruttore e concusso, si era presentato questa mattina in tribunale accompagnato dalla figlia Chiara. Dopo che erano stati sentiti due membri della Commissione ispettiva nella sanità (Casalena e Tiberi) è toccato a lui sedere sul banco dei testimoni per rendere dichiarazioni spontane. Angelini ha sostanzialmente confermato quanto detto nelle udienze precedenti sul sistema sanità e sulle tangenti: ha parlato dei 980 mila euro che avrebbe pagato al deputato del Pdl Sabatino Aracu, dei suoi rapporti con Gianluca Zelli (che all'epoca era direttore generale della clinica), dei prelievi per cassa che venivano effettuati da Villa Pini e del presunto giro di tangenti milionario (15 milioni circa) che sarebbero stati pagati alle Giunte Pace e Del Turco. Dopodichè, controesaminato dal legale romano Caiazza, che gli stava chiedendo come fosse possibile distinguere tra i prelievi effettuati per fini familiari e quelli corruttivi, Angelini ha detto di sentirsi male e si è allontanato dall'aula. Poi, l'udienza è proseguita con l'esame di altri membri della commissione ispettiva ma per noi di Abruzzo Independent bastava così.
Redazione Independent