Anche la Regione Sardegna scavalca l'Abruzzo: via libera al sostegno ai giornali online

Da anni è stata promessa una legge per settore dell'informazione indipendente che è ingiustamente discriminato nonostante il riconoscimento giuridico. Due leggi giacciono nei cassetti dell'Emiciclo

Anche la Regione Sardegna scavalca l'Abruzzo: via libera al sostegno ai giornali online

VIA LIBERA DALLA REGIONE SARDEGNA AL SOSTEGNO AI GIONALI ONLINE. Anche la Regione Sardegna, come molte altre in Italia, scavalca il nostro Abruzzo sulla questione del supporto al settore dell'informazione. Nonostante da anni sia stata promessa una legge per supportare l'editoria online, che è ingiustamente discriminata nonostante il riconoscimento giuridico con la stampa cartacea - e ben due leggi che giacciono da tempo immemore nei cassetti dell'Emiciclo - nulla è stato fatto e/o concretizzato. "Solamente molte promesse, molti incontri e molte chiacchiere - rivela il presidente del Comitato Editori Online (CEO) dott. Marco Manzo - che poi nemmeno hanno tenuto conto di quello che chiedevamo. A noi non interessano contributi diretti ma l'applicazione di un regolamento, tra l'altro previsto nel Codice degli Appalti recentemente approvato, che preveda la destinazione di una quota di ogni avviso pubblico ad attività di comunicazione perchè gli albi pretori sono insufficienti a soddisfare quel bisogno di conoscenza cui auspica il cittadino". In pratica per Manzo (editore di AbruzzoIndependent.it) serve una legge che regolamenti la Pubblicità Istituzionale con lo scopo di sostenere i mezzi di informazione, l'occupabilità nel settore e garantire quel bisogno di trasparenza nelle procedure pubbliche. Nei giorni scorsi, come detto nell'incipit di questo articolo, la Regione Sardegna ha pubblicato la graduatoria dei giornali online indipendenti che riceveranno sostegno economico. Si tratta di un contributo – in alcuni casi molto consistente – proporzionato all’occupazione creata da ciascun sito nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico. Questa è anche la strada che vorrebbe seguire la Regione Abruzzo nelle due proposte di legge che sono ferme nella Prima Commissione presieduta dal consigliere Maurizio Di Nicola che è anche uno dei firmatari di una delle suddette. "A noi - conclude Manzo - queste soluzioni non piacciono perchè fondamentalmente rimandano il problema sistemico del settore dell'informazione e non distinguono tra carta stampata, televisioni, radio e tv che già percepiscono provvidenze dallo Stato o dalla Regione. Ma al di là di questo è innegabile l'intervento per sostenere l'informazione libera e indipendente dato che nel nostro Abruzzo si stanno verificando situazioni di concentrazione dell'informazione nelle mani di editori che hanno anche interessi in altri settori della nostra economia". Insomma fare finta che questo non stia accadendo è difficile: chi deve agire deve farlo nell'interesse della nostra Costituzione, che tutela e incoraggia il pluralismo dell'informazione, mentre tocca all'Antitrust verificare ipotesi di mercato che non rispettano le regole della concorrenza.

Redazione Independent