“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Amicone (Arta) scatenato: "Il sindaco Luciani fa lo scaricabarile"
Continua la polemica sul depuratore di Fosso Pretaro e sul presunto ritardo nella trasmissione dei dati delle analisi. Quando finirà la vicenda più torbida dell'estate?
MARIO AMICONE SCATENATO: NEL MIRINO ANCHE LUCIANI. Il direttore generale di Arta Mario Amicone sembra particolarmente ispirato in quest'ultimo periodo che vede l'Agenzia Regionale Tutela Ambiente al centro di parecchie polemiche ambientali, politiche e altro ancora. Stavolta nel mirino del numero uno di Arta, dopo le recenti 'bastonate' al dipendente sospeso dal servizio Carlo Spatola Mayo e quelle all'ex consigliere regionale Maurizio Acerbo definito in malo modo dallo stesso, c'è finito anche il primo cittadino democtrat di Francavilla al Mare. "Il sindaco Antonio Luciani - scrive Amicone - in questo periodo è particolarmente attivo nella ricerca di qualcuno a cui scaricare qualche responsabilità per i problemi ambientali che interessano la città che amministra. Dopo la polemica con l’Arta per il depuratore di Fosso Pretaro, legata ad un presunto ritardo dell’Agenzia nella trasmissione dei dati (una comunicazione di pura “cortesia istituzionale” perché il sindaco non ha competenza nella gestione del depuratore), dimenticando tra l’altro che fino ad agosto per la trasmissione dei dati di aprile non aveva mai protestato né preso iniziative ufficiali e dopo avere nascosto che da maggio era a conoscenza della rottura dello scarico a mare dello stesso depuratore, ora torna ad accusare l’Arta per il ritardo con il quale gli sono stati inviati i dati sulla qualità dell’aria richiesti per l’intenso traffico riversatosi sulla Statale Adriatica a seguito della chiusura della variante ANAS. Dopo circa un mese dalla predetta chiusura - prosegue Amicone - il sindaco Luciani ha preso contatto direttamente con i funzionari Arta ed ha insistito per l’installazione di una stazione mobile, che non scatta una fotografia istantanea della situazione, ma serve per monitoraggi di lunga durata (la legge prevede due rilevazioni annuali di 26 giorni ciascuna), motivo per cui qualche altro primo cittadino ha rinunciato all’installazione della stesso tipo di centralina programmata per agosto. Luciani - continua il direttore di Arta - invece ha insistito e i primi giorni di agosto ha firmato una convenzione con Arta nella quale si stabiliva che la rilevazione avrebbe avuto una durata di 26 giorni e che l’Agenzia avrebbe elaborato e consegnato i dati entro 45 giorni dalla fine della campagna di monitoraggio".
AMICONE PARLA DI UN GUASTO. Amicone parla di un guasto al sistema informatico. "Premesso che ad agosto si è verificato anche un guasto al sistema informatico della centralina, regolarmente comunicato al sindaco, e che i dati parziali richiesti non erano attendibili né significativi per l’elaborazione necessaria alla validazione finale, allo scopo di attribuire eventuali responsabilità per l’inutilità di tale monitoraggio ci si chiede - conclude - se quei dati parziali non abbiano fatto la stessa fine dei dati del depuratore, visto che la variante ANAS era già chiusa, e se non fosse più opportuno richiedere il monitoraggio della qualità dell'aria prima dell’emergenza conseguente alla chiusura della variante stessa, per altre eventuali iniziative amministrative". Insomma ci domandiamo quando finirà questa vicenda, la più torbida dell'estate 2015.
Redazione Independent